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Prosciutto "anonimo" e tonno di scarsa qualità: vigili del fuoco protestano per il pasto

I sindacati hanno scritto una nota al comandante, Girolamo Bentivoglio, in cui raccolgono le lamentele del personale sulla scarsa qualità e quantità del cibo fornito a pranzo e a cena e sulla possibilità di scelta delle portate

Redazione La Sicilia

26 Gennaio 2024, 19:56

Vigili del Fuoco

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Prosciutto senza etichetta, tonno in scatola di pessima qualità, niente più banane e mele ma solo arance e mandarini e chi per servizio rientra dopo cena trova a volte soltanto sofficini. E’ il pasto in mensa, denunciano sette sigle sindacali, che spetta ai vigili del fuoco di Palermo. I sindacati hanno scritto una nota al comandante, Girolamo Bentivoglio, in cui raccolgono le lamentele del personale sulla scarsa qualità e quantità del cibo fornito a pranzo e a cena e sulla possibilità di scelta delle portate, chiedendo «di ripristinare quanto previsto dal contratto siglato con la ditta appaltatrice». L’amministrazione ha annunciato l’intenzione di convocare i rappresentanti dei vigili del fuoco la prossima settimana per discutere del problema.

Per Conapo, Fns Cisl, Uilpa, Fp Cgil Vvf, Confsal, Usb, Federdistat «la situazione è degenerata da un paio d’anni, in periodo Covid, a seguito di gare d’appalto sempre più al ribasso, dei rincari delle materie prime, di ritocchi chiesti sull'appalto e non ottenuti». «Nessuno pretende un pranzo o una cena ad alti livelli, ma almeno dopo 12 ore di servizio la possibilità di un buon panino e prosciutto. Prima portavano un prosciutto di uno dei marchi storici, ora viene servito un prosciutto senza etichetta, di qualità sempre più scadente - spiega Gigi Amato, rappresentante aziendale della Fp Cgil Vvff - Molti colleghi del settore operativo mangiano spesso riso in bianco con tonno in scatola, per stare più leggeri.

Ma anche per il tonno si è passati a una scelta di confezioni di tonno meno note in commercio che, scansionando i prodotti con l’applicazione per verificare i valori nutrizionali, risultano di pessima qualità. E oltre alla qualità, si risparmia sulla quantità delle porzioni, che è diminuita nei primi, nei secondi e nei contorni, e sulla possibilità di scelta. Prima si poteva scegliere tra quattro tipi di frutta e lo yogurt, ora solo arance e mandarini, e niente più banane e mele, prendono solo quello che costa meno. Non c'è sera che non venga denunciato un disservizio. Chi non riesce a cenare perché impegnato nel soccorso tecnico urgente, trova nel sacchetto quello che è rimasto. L’altro ieri sera, ad esempio, chi è rientrato dopo cena, quando la mensa era già chiusa, ha trovato solo sofficini».