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Orlando rilancia la sfida a Salvini: «Iscrivo 4 migranti all’Anagrafe»

Di Redazione |

PALERMO – Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha firmato i primi provvedimenti per l’iscrizione all’anagrafe di 4 stranieri con permesso di soggiorno in corso per motivi umanitari e come richiedenti asilo, nonostante il decreto sicurezza lo vieti. Dopo le verifiche di legge da parte della polizia municipale, sarà formalizzato il rilascio della residenza con l’iscrizione degli stranieri sul portale anagrafico attraverso le credenziali d’accesso del sindaco, che così si assume la piena e unica responsabilità dell’atto.

I quattro provvedimenti erano stati ritenuti «irricevibili» dall’anagrafe alla luce del decreto Salvini, ma il sindaco ha deciso di agire direttamente come «ufficiale di governo e ufficiale d’anagrafe». Orlando fa riferimento «alle statuizioni a livello internazionale e alla vigente normativa costituzionale italiana per evitare, in caso di errata applicazione, il rischio di violazione dei diritti umani e conseguente violazione della legge umanitaria internazionale, al fine anche di non pregiudicare l’attuazione dei diritti fondamentali della persona». Per Orlando, «è obbligo del sindaco rispettare la Costituzione e ad essa adeguare la propria attività, procedendo ad una doverosa lettura costituzionalmente corretta e sistematicamente adeguata». Duecento le pratiche in attesa.

Leoluca Orlando lo scorso 2 gennaio, con una nota inviata al capo area dell’ufficio anagrafe, aveva dato disposizione di non applicare a Palermo le misure volute del cosiddetto “decreto sicurezza”, messo a punto dal vice premier e ministro dell’Interno Matteo Salvini, e l’iniziativa del sindaco aveva aperto un duro scontro con Salvini.

L’articolo 13 delle legge 132 – appunto il cosiddetto ” decreto sicurezza” – stabilisce infatti che il permesso di soggiorno rilasciato al richiedente asilo costituisce sì un documento di riconoscimento, ma non basterà più per iscriversi all’anagrafe e quindi avere la residenza. In sostanza i comuni non potranno più rilasciare a chi ha un permesso di soggiorno la carta d’identità e i servizi, come l’iscrizione al Servizio sanitario nazionale (quindi l’Asl) o ai centri per l’impiego, che verranno assicurati solo nel luogo di domicilio, visto che non c’è più la residenza, come un Centro di accoglienza straordinaria o un Centro permanente per il rimpatrio.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA