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Compravendita esami all’Università, pene per oltre 40 anni

Di Redazione |

PALERMO – Il tribunale di Palermo ha condannato complessivamente a 41 anni e 10 mesi di carcere 13 tra impiegati dell’Ateneo palermitano e studenti accusati di una compravendita di esami in realtà mai sostenuti. Uno solo l’assolto, Riccardo della Vecchia, mentre per un’altra imputata, Ilenia Messina, i giudici hanno dichiarato il non doversi procedere per intervenuta prescrizione. L’accusa in giudizio è stata sostenuta dal pm Amelia Luise. Gli imputati erano accusati a vario titolo di falso ideologico, truffa informatica e abuso d’ufficio.

Sotto inchiesta sono finite le Facoltà di Economia e Commercio, Ingegneria e Architettura. L’indagine è nata da una denuncia a cui poi si sono aggiunte le ammissioni di alcuni ragazzi disposti a pagare pur di ritrovarsi nel libretto, grazie a una truffa informatica, esami mai sostenuti. Queste le pene: Rosalba Volpicelli 8 anni, Ignazio Giulietto 2 anni e 6 mesi, Giuseppe Gennuso 3 anni, Giuseppe Ciciliato 2 anni, Andrea Tomasello 3 anni e 8 mesi, Caterina Guddo 2 anni, Alexandra Ntonoopoulou 5 anni Carlo Gaglio 2 anni, Giuseppe Capodici un anno e 6 mesi; Francesca Pizzo, 2 anni, Walter Graziani 5 anni Paolo Coviello 2 anni Nunzio Fiorello 3 anni e due mesi. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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