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Tre chilometri di fila sull'A19 e i sindacati scendono in campo in difesa dell'Anas

Code e rallentamenti sempre tra Bagheria e Casteldaccia. Ieri duro scontro tra Schifani e l'Azienda autostrade

Redazione La Sicilia

29 Giugno 2025, 11:09

Tre chilometri di fila sull'A19 e i sindacati scendono in campo in difesa dell'Anas

Torna ad essere sostenuto con tre chilometri di fila il traffico sull'autostrada A19 Palermo-Catania: si registrano code e rallentamenti sempre nel tratto interessato ai cantieri, compreso fra Bagheria e Casteldaccia, nella carreggiata in direzione Catania, per via degli spostamenti dal capoluogo siciliano alle località balneari. Fluida la circolazione nella carreggiata opposta. La situazione è monitorata costantemente dal personale in servizio, dice l’Anas che sta mettendo a disposizione personale aggiuntivo per fluidificare il traffico e assistere gli automobilisti.
Previsti presidi di soccorso meccanico lungo la tratta Palermo-Termini Imerese, in entrambe le direzioni. In caso di necessità, il servizio sarà attivato dalla sala operativa Anas di Palermo.

«A fronte dei disagi generati all’utenza dalla presenza di due cantieri contigui sull'Autostrada A19, in prossimità di Palermo, aggravati dall’intenso traffico stagionale, riteniamo inopportuno e controproducente il duro scontro che si è generato tra istituzioni, in particolare tra Regione Sicilia e Anas». Così in una nota congiunta il segretario generale Fast-Confsal, Pietro Serbassi, e il segretario nazionale Sada Fast-Confsal, Nicola Apostolico.

«Comprendiamo le difficoltà dei cittadini, dei turisti e dei pendolari - dice Serbassi - ma crediamo che un clima di tensione tra Regione e azienda non aiuti a risolvere i problemi. Al contrario, va preservata quella leale collaborazione istituzionale che, fino a pochi giorni fa, era stata riconosciuta e lodata dallo stesso presidente della Regione. Appare dunque incoerente passare dall’apprezzamento espresso pubblicamente al disconoscimento dei dirigenti locali Anas, fino a chiederne la rimozione».

«Ci risulta - prosegue il segretario Fast-Confsal - che il nuovo vertice Anas stia attuando una rimodulazione interna delle strutture, in piena autonomia e secondo logiche che attengono esclusivamente alla responsabilità aziendale. Non si tratta di cambiamenti imposti da fattori esterni, né tantomeno funzionali a rispondere alle criticità contingenti. Confondere le due dimensioni, quella politica e quella manageriale, rischia di alimentare solo confusione».

«Non abbiamo alcuna intenzione - aggiunge Apostolico - di impegnarci in difese di ufficio verso singoli dirigenti, ma riteniamo doveroso ribadire un principio: la politica ha il compito di dettare indirizzi generali e garantire il buon funzionamento del sistema, mentre le aziende devono poter esercitare in piena autonomia le proprie scelte operative. A ciascuno il proprio ruolo: la politica dia visione, le imprese gestiscano, i sindacati vigilino sui diritti del lavoro. È questa l’architettura istituzionale che garantisce equilibrio, e che non può essere sovvertita per logiche di visibilità o semplificazioni mediatiche».