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Blutec, il Mise annuncia l’accordo Cassa integrazione fino al 31 dicembre

Di Redazione |

A meno di dieci giorni dalla scadenza della cassa integrazione straordinaria per i 691 lavoratori della Blutec di Termini Imerese, si consuma uno scontro tra il governo e la Regione Sicilia sul futuro dello stabilimento chiuso da Fiat nel 2011. Mentre è in corso il tavolo sulla vertenza a Roma, dal ministero del Lavoro, filtra la notizia che la Regione non voglia farsi carico degli ammortizzatori sociali.

Gli assessori regionali al Lavoro e alle Attività produttive Antonio Scavone e Mimmo Turano chiedono l’immediata smentita al ministro Luigi Di Maio, accusato di cercare «un capro espiatorio». «Abbiamo assicurato – spiegano – di destinare le risorse necessarie per coprire la cassa integrazione per la Blutec per quest’anno, con l’impegno del ministero che nel 2020 saranno rimpinguate».

Dopo una discussione raccontata dai sindacati come «aspra» si trova l’accordo. La Regione Sicilia destinerò circa 12 milioni di euro, dei 20 milioni di euro già finanziati, per le aree di crisi complessa di Termini e di Gela, mentre i ministeri dello Sviluppo e del Lavoro mettono a disposizione fino a 30 milioni.

L’accordo sulla cigs, osserva il ministero dello Sviluppo economico in una nota, «consentirà al Commissario giudiziale di avere il tempo necessario per poter presentare un piano su tutto il perimetro aziendale, individuare nuovi investitori e salvaguardare i lavoratori».

Durante l’incontro l’amministratore giudiziario ha descritto la gravità della situazione finanziaria e industriale in cui ha trovato Blutec quando ne ha assunto il controllo, a marzo, nell’ambito dell’inchiesta sui vertici aziendali per l’uso dei 21 milioni di fondi pubblici ricevuti di Invitalia. Ora le perdite mensili si sarebbero ridotte da un milione al mese a circa 350 mila euro e sarebbero in corso contatti con potenziali investitori.

La proroga degli ammortizzatori era, per il segretario nazionale della Uilm Gianluca Ficco di «assoluta necessità» per evitare un fallimento che avrebbe travolto le sette unità produttive fra Sicilia, Abruzzo, Basilicata e Piemonte. «Siamo riusciti a ottenere le condizioni per riaprire la partita», osserva il segretario nazionale della Fim Cisl, Ferdinando Uliano. Mentre la delegazione della Fiom si impegna a vigilare sull’erogazione degli ammortizzatori «nel minor tempo possibile».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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