Bufera su Riina jr, Maria Falcone: «Raccapricciante cercare di riabilitare quel mafioso spietato»
La sorella del giudice ucciso nella strage di Capaci interviene, così come hanno fatto istituzioni, politici e ordine dei giornalisti
Maria Falcone, Salvatore Riina jr
La polemica sul podcast Lo Sperone con l’intervista al figlio del boss Totò Riina, Giuseppe Salvatore, che, per un’ora e praticamente senza contraddittorio, ha difeso la figura del padre, propinando presunte verità sulle stragi di mafia del '92, non poteva non far sobbalzare, tra tanti, anche Maria Falcone, la sorella del giudice ucciso a Capaci.
«Mi pesa dover intervenire sulla intervista rilasciata da Giuseppe Salvatore Riina, criminale condannato a diversi anni di carcere per associazione mafiosa, ma sento il dovere morale di rispondere alle aspettative della società civile di fronte a dichiarazioni vergognose che cercano solo di dare una parvenza di dignità e umanità a una figura raccapricciante come quella di suo padre. Totò Riina è stato un capo mafioso, spietato, capace di ordinare stragi che hanno insanguinato l’Italia. È stato il simbolo più feroce della barbarie mafiosa e cercare di ricordarlo in altro modo, cercare di umanizzarne la figura o di attenuarne le responsabilità, significa insultare la memoria delle vittime e la coscienza civile dell’intero paese», dice Maria Falcone.