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Dopo anni la Corte europea restituisce i beni ad un rapinatore: provvedimento scaturito in ritardo

Era la mente di una banda del buco tra Palermo e Agrigento

Redazione La Sicilia

25 Settembre 2025, 20:11

rapinatore-taglierino

I giudici della Corte europea dei Diritti dell’uomo ha annullato la confisca dei beni, decisa in tre gradi di giudizio in Italia, nei confronti di Giuseppe Isaia, della moglie e del figlio. Isaia ha diverse condanne per estorsione, furti e rapine. I beni, ora, dovranno essergli restituiti.

Per riavere gli immobili tra Altavilla e Trabia, un’auto e rapporti finanziari che gli erano stati tolti l’uomo con la moglie e il figlio, difesi dall’avvocato Antonio Turrisi, si sono rivolti alla corte di Strasburgo. Il valore dei beni ammonta a 600 mila euro.

«Non vi è alcuna ragione apparente per cui le autorità abbiano atteso dieci anni, dopo la fine del periodo in cui il ricorrente aveva rappresentato un pericolo per la società (dal 1980 al 2008), per avviare il procedimento di confisca», hanno scritto i giudici.
Giuseppe Isaia, 64 anni, ha una sfilza di condanne soprattutto per rapine ai danni di uffici postali tra Palermo e Agrigento. Era la mente di una banda del buco ed è stato detenuto dal 1999 al 2006.