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Riforma della Polizia locale in Sicilia: approvata dopo 28 anni

Di Redazione |

PALERMO – Dopo 28 anni il governo regionale approva la riforma della Polizia locale. Si tratta di una nuova legge quadro, fortemente voluta dal presidente Nello Musumeci e dall’assessore alle Autonomie locali Bernardette Grasso. La norma risponde all’esigenza di armonizzare la legislazione regionale con quella statale in materia di ordine pubblico e sicurezza.

«Dopo aver colmato la lacuna relativa alla formazione del personale – evidenzia il governatore – mettiamo in campo un’altra importante iniziativa concreta, con un armonico disegno di legge di riforma del settore che valorizzi il ruolo e l’immagine dell’intero corpo della Polizia locale». La normativa, adottata secondo quanto previsto dall’articolo 31 dello Statuto siciliano e nel rispetto dell’articolo 117 della Costituzione, tende a rafforzare anche il ruolo di coordinamento e di indirizzo della Regione. Fra le novità di maggior rilievo introdotte, il riavvio di un programma strutturato di formazione, qualificazione e aggiornamento professionale degli agenti, con percorsi obbligatori; l’introduzione di un sistema permanente di reclutamento attraverso un corso-concorso unico a livello regionale; la definizione di modelli operativi e organizzativi uniformi finalizzati all’esercizio omogeneo delle funzioni su tutto il territorio regionale; la promozione e il rafforzamento del sistema di gestione associata tra Comuni dei servizi di Polizia locale, anche in ambito ambientale, edilizio e urbanistico, allo scopo di contrastare ogni tipo di illecito o abuso a danno del territorio regionale; la promozione di progetti e programmi integrati per la sicurezza urbana. Viene, inoltre, riattivato il Fondo per il miglioramento dei servizi, che il Governo regionale si impegna ad alimentare.

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