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Coronavirus, in Sicilia tre i casi di contagio: tutti turisti giunti dalla Lombardia

Di Francesco Terracina |

ROMA –  Quattro giorni dopo il primo caso italiano di coronavirus, Palermo cominciava a scommettere sulla propria invulnerabilità: sembrava che nel Paese ci fosse una sorta di linea Maginot a protezione del Sud e ancor più dell’Isola che vive un febbraio assolato e primaverile. Ma a notte fonda il capoluogo siciliano ha scoperto che una turista bergamasca risultava positiva al virus e alcune ore dopo è arrivata la conferma della positività del marito e di un’altra delle 28 persone (tutte sottoposte a controllo medico) che fanno parte di un gruppo di turisti ospiti da sei giorni all’Hotel Mercure di via Mariano Stabile, nel centro cittadino.

La donna, 61 anni, si è rivolta ieri mattina alla guardia medica, dopo aver accusato una febbricola che non passava con la somministrazione di antipiretici come il paracetamolo. E’ così scattata la procedura di controllo e l’analisi del tampone faringeo, effettuata all’istituto d’igiene del Policlinico di Palermo, ha dato esito positivo. Gli stessi laboratori hanno esaminato gli altri due casi. Il materiale biologico è stato spedito all’Istituto superiore di sanità, non per una vera e propria conferma, ma per la caratterizzazione molecolare dei microrganismi. La paziente è stata subito ricoverata al reparto di infettivologia dell’ospedale Vincenzo Cervello di Palermo, dove nel pomeriggio sono state portate le altre due persone colpite dal coronavirus. Palermo è la ventesima provincia italiana dove si riscontrano casi della malattia e qui la situazione sembra complicata dai numerosi luoghi visitati dal gruppo di turisti che include i tre – partiti da Bergamo prima che si verificasse l’emergenza in Lombardia – nei cinque giorni di permanenza: bar, ristoranti, siti monumentali, musei. Per il momento la città non sembra reagire in maniera scomposta, a parte l’incetta di cibo (ma il fenomeno si registra già da qualche giorno) nei supermercati e la corsa all’acquisto di mascherine e disinfettanti. Una falsa notizia che circolava su whatsapp – inviata da una sedicente infermiera – e che dava come «incontrollabile» la situazione all’ospedale Cervello, è stata segnalata alla Polizia postale dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando, che nel pomeriggio ha visitato il reparto di infettivologia dell’ospedale assicurando che tutto è sotto controllo.

Intanto, l’Università di Palermo ha rimandato al 9 marzo l’inizio delle lezioni, previsto per il 2, e le scuole di ogni ordine e grado nel palermitano resteranno chiuse per tre giorni per consentire «pulizie straordinarie», come ha chiesto il sindaco Orlando. Bloccato anche il ricevimento del pubblico nell’Ufficio scolastico provinciale, fino a data da destinarsi. Tende da campo saranno predisposte nei dipartimenti di emergenza e accettazione di secondo livello degli ospedali per il primo triage dei pazienti che manifestano sintomi influenzali, per evitare il passaggio nei pronto soccorso. Saranno realizzate stanze a pressione negative per aumentare il numero dei posti (attualmente sono 64 in Sicilia) per malattie infettive. Resta in quarantena, nelle camere dell’albergo, il gruppo di turisti bergamaschi e le persone che hanno avuto contatti con loro, a cominciare dal personale.  

In Italia frattanto le vittime sono salite a 11. Gli ultimi decessi riguardano tre ultraottantenni e una 76enne. Le ultime quattro vittime sono un 84enne di Nembro, in provincia di Bergamo, un uomo di 91 anno di San Fiorano e una donna di 83 anni di Codogno, entrambi in provincia di Lodi e la donna di 76 anni, che era stata ricoverata oggi in rianimazione nell’ospedale di Treviso per complicanze respiratorie.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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