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Palermo, furti nel laboratorio dei tamponi del Policlinico: il ladro a rischio contagio

Di Redazione |

PALERMO – «Chi si è introdotto all’alba di oggi all’interno dei nostri laboratori di microbiologia per rubare non sa probabilmente a quali rischi per la propria salute è andato incontro, perché in quei locali ci sono anche i tamponi di coronavirus». A parlare è il il direttore sanitario dell’azienda Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo, Giovanna Volo, che ha commentato l’ultimo furto registrato oggi all’interno dei laboratori dell’istituto di Igiene e per il quale sono state fornite agli investigatori le immagini del sistema di videosorveglianza.

«E’ assolutamente normale che dentro quei locali ci siano provette, cannule, tamponi in esame o da esaminare che possono risultare contagiosi, al di là del coronavirus per cui siamo tutti in emergenza sanitaria», ha spiegato Volo. «Il livello di stoltezza di questi incoscienti non si può misurare – ha sottolineatolo – perché il ladro si è introdotto all’interno dei laboratori di microbiologia, dove ovviamente si esaminano anche campioni relativi alla virologia. Sono state staccate cannule, fili, il caos. Hanno forzato anche i distributori di bibite e snack, mentre la chirurgia plastica stavolta è stata risparmiata». «Abbiamo segnalato con adeguata cartellonistica la pericolosità dei luoghi, ma è evidente che non viene tenuta in conto da chi entra freneticamente per rubare», ha concluso.

L’ennesimo furto al Policlinico Giaccone di Palermo è stato consumato la scorsa notte. Nell’ultimo raid sono stati rovistati due laboratori uno dei quali dove vengono esaminati i tamponi dei sospetti casi di Covid 19 di tutta la Sicilia occidentale. Sono stati scassinati gli armadietti del personale e si stanno verificando eventuali danni a monitor e apparecchiature, che non dovrebbero essere stati compromessi. Sono stati di nuovo svaligiati gli armadietti degli spogliatoi del reparto di Chirurgia plastica e poi in altri due piani ha forzato e portato via le monete da due distributori di bevande e merende. Tutto in una notte, la quarta di seguito in cui vengono denunciati i furti.

A indagare sugli assalti al policlinico ci sono carabinieri e polizia. Adesso, però, le forze dell’ordine avrebbero l’identikit di uno dei ladri, grazie a un medico che l’avrebbe visto e alle telecamere di sorveglianza. 

Secondo il racconto sia del direttore sanitario che del direttore dell’istituto d’igiene, Francesco Vitale, intorno all’una di notte un uomo, con un cerotto in fronte, si sarebbe introdotto nel reparto e, una volta scoperto dai sanitari, avrebbe risposto che era là per togliere dei punti, e sarebbe stato immediatamente cacciato, fermato dalle forze dell’ordine sarebbe stato rilasciato. Ma alle 5 del mattino, la stessa persona – secondo quanto emerge dal sistema di telecamere – si sarebbe introdotta e avrebbe quindi portato a termine il furto del pc. «Abbiamo un sistema di sorveglianza interna con i metronotte che girano in auto – ha spiega Vitale – ma è chiaro che non è sufficiente e comunque per un ladro non è difficile entrare. Siamo in una fase in cui emerge lo sciacallaggio determinato dall’indigenza».

Il direttore sanitario Giovanna Volo, in mattinata, si è riunito con i collaboratori per mettere a punto un piano di potenziamento del sistema di videosorveglianza interna. «Stiamo aumentando il numero delle telecamere nei padiglioni e nelle aree esterne per dare una maggiore sicurezza ai nostri sanitari e operatori», ha detto.

Intanto il direttore Giovanna Vola lancia un appello per un compputer portato via dai ladri. «Abbiamo assolutamente bisogno di quel pc portatile in cui sono presenti dati importantissimi, che vanno al di là del valore del computer in sé». «COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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