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Bufera all’Ars, Musumeci a Sammartino: «Si vergogni» Miccichè: «Presidente ha sbagliato»

Di Redazione |

PALERMO – Dopo l’intervento in aula che ha scatenato la bagarre con le urla dei parlamentari delle opposizioni e i faccia a faccia nei corridoi tra alcuni assessori e deputati di Iv, il governatore Nello Musumeci ha lasciato il Palazzo dei Normanni, uscendo dall’ingresso secondario, quello che dà su piazza Indipendenza: a pochi metri si trova Palazzo d’Orleans, sede della Presidenza della Regione. Intanto, secondo quanto apprende l’ANSA, in Assemblea la tensione è alle stelle. Uno degli assessori, riferiscono alcune fonti, sta cercando una interlocuzione col presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè; che prima di sospendere la seduta ha cercato di smorzare i toni ricevendo gli applausi dei parlamentari.

Rivolgendosi in aula al deputato di Iv Luca Sammartino, Musumeci aveva detto: «La sua richiesta non fa onore né a lei ne a questo parlamento. In un momento in cui tutta la comunità siciliana si aspetta chiarezza, lei nel voto alla legge di stabilità chiede il voto segreto. Si vergogni. E per protesta lascio l’aula. Mi auguro che di lei e di quelli come lei si possa presto occupare ben altro Palazzo».

«Preso da un momento di rabbia o confusione il presidente della Regione ha detto una cosa che non doveva dire. Sono dispiaciuto e in grande difficoltà, è un comportamento che non giustifico». Queste le parole del presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, prima della sospensione della seduta parlamentare per l’esame della legge di stabilità regionale. «Nessun deputato può essere incolpato del fatto che esiste il voto segreto – ha detto Miccichè -. Quello del presidente della Regione è un intervento che non andava fatto e a lui chiederò un chiarimento sulle parole che ha pronunciato». 

«L’intervento di oggi del presidente Musumeci costituisce un’offesa grave e senza precedenti nei confronti di tutto il Parlamento siciliano. Apprezziamo la censura immediatamente espressa dal presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè. Crediamo che mettere in discussione le prerogative di un’assemblea parlamentare e offendere l’onorabilità dei suoi deputati, come ha fatto Musumeci, sia un comportamento irricevibile e incompatibile con l’alta responsabilità della funzione che ricopre». Lo dicono i capogruppo delle opposizione Nicola D’Agostino, Claudio Fava, Giuseppe Lupo e Giorgio Pasqua. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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