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Peppino Impastato, sono trascorsi 42 anni dall’omicidio

Di Redazione |

Cinisi (Palermo) – Ricorre oggi il 42esimo anniversario della morte del giornalista e attivista Peppino Impastato. Impastato aveva 30 anni, quando venne ucciso il 9 maggio del 1978. Era noto, e non solo a Cinisi, per i suoi attacchi e le sue denunce contro Cosa nostra. Peppino aveva interrotto ogni rapporto con il padre, mafioso anche lui. Un anno prima della sua uccisione aveva dato vita a Radio Aut, dai cui microfoni denunciava gli affari di Tano Badalamenti, che aveva soprannominato “Tano Seduto”. La sua era una voce scomoda che bisognava silenziare a tutti i costi in una Sicilia in cui il dominio della criminalità organizzata era assoluto. Il suo cadavere fu trovato sui binari della ferrovia. Accanto c’era del tritolo. Cosa nostra voleva che la sua morte passasse per un fallito attentato terroristico. E in un primo momento si pensò che fosse avvenuto proprio questo, salvo poi scoprire, grazie all’impegno del fratello Giovanni e della madre Felicia Bartolotta, che in realtà si trattò di un delitto mafioso.

«Quella di oggi a Cinisi sarà una piazza virtuale, ma non per questo meno partecipata. Arriverà ugualmente il segnale forte di un mondo antimafia unito e compatto anche a distanza. Insieme, faremo ancora un passo avanti contro le mafie». Così il deputato questore del MoVimento 5 Stelle Francesco D’Uva in un video pubblicato sulla sua pagina Facebook e inviato a Casa Memoria per il 42esimo anniversario dell’omicidio di Peppino Impastato. «Il coraggio di Peppino è ancora un esempio, da tenere vivo, per tutte le generazioni», aggiunge D’Uva.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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