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Un risparmiatore palermitano, acquirente di azioni Banca Popolare di Vicenza ottiene il risarcimento per danni per l’investimento perduto

Di Gaetano Ravanà |

La Quinta Sezione Civile del Tribunale di Palermo, in persona del G.U., Andrea Illuminati, con sentenza del 7 maggio scorso, in accoglimento delle tesi difensive prospettate da un risparmiatore palermitano V.D.A., difeso dall’Avv. Ylenia De Francisci, ha riconosciuto il grave inadempimento contrattuale dell’allora Banca Nuova S.p.a. nell’ambito di un’operazione di investimento, per mancato assolvimento degli obblighi informativi, condannando l’Istituto di Credito (oggi Intesa Sanpaolo S.p.a.) a restituire al risparmiatore il capitale investito, maggiorato degli interessi legali e delle spese di lite.La vicenda che ha dato origine al giudizio ha avuto notevole risalto negli ultimi anni, perché ha coinvolto moltissimi ignari risparmiatori clienti di Banca Nuova S.p.a. (poi incorporata da Intesa Sanpaolo S.p.a.), ai quali veniva proposto l’acquisto di azioni illiquide della capogruppo, Banca Popolare di Vicenza. In realtà si trattava di un investimento perso in partenza, frutto di una bolla speculativa. Tant’è vero che a distanza di pochi mesi tutti i clienti della banca “invitati” a effettuare l’investimento dovettero constatare che le azioni acquistate risultavano praticamente prive di valore. Ed invero, il Tribunale di Palermo, in persona del giudice, Dott. Illuminati, accogliendo le tesi difensive dell’Avv. Ylenia De Francisci, ha riconosciuto l’istituto di credito colpevole per non avere adeguatamente informato il suo cliente della natura particolarmente rischiosa dell’investimento finanziario proposto, precludendo allo stesso una scelta consapevole. Ha, inoltre, confermato che Intesa Sanpaolo S.p.a. dovrà farsi carico del risarcimento dei danni, quale società incorporante dell’allora Banca Nuova S.p.a.

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