Coronavirus, in Sicilia tre i casi di contagio: tutti turisti giunti dalla Lombardia
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ROMA - Quattro giorni dopo il primo caso italiano di coronavirus, Palermo cominciava a scommettere sulla propria invulnerabilità: sembrava che nel Paese ci fosse una sorta di linea Maginot a protezione del Sud e ancor più dell’Isola che vive un febbraio assolato e primaverile. Ma a notte fonda il capoluogo siciliano ha scoperto che una turista bergamasca risultava positiva al virus e alcune ore dopo è arrivata la conferma della positività del marito e di un’altra delle 28 persone (tutte sottoposte a controllo medico) che fanno parte di un gruppo di turisti ospiti da sei giorni all’Hotel Mercure di via Mariano Stabile, nel centro cittadino.
La donna, 61 anni, si è rivolta ieri mattina alla guardia medica, dopo aver accusato una febbricola che non passava con la somministrazione di antipiretici come il paracetamolo. E’ così scattata la procedura di controllo e l’analisi del tampone faringeo, effettuata all’istituto d’igiene del Policlinico di Palermo, ha dato esito positivo. Gli stessi laboratori hanno esaminato gli altri due casi. Il materiale biologico è stato spedito all’Istituto superiore di sanità, non per una vera e propria conferma, ma per la caratterizzazione molecolare dei microrganismi. La paziente è stata subito ricoverata al reparto di infettivologia dell’ospedale Vincenzo Cervello di Palermo, dove nel pomeriggio sono state portate le altre due persone colpite dal coronavirus.
Intanto, l’Università di Palermo ha rimandato al 9 marzo l'inizio delle lezioni, previsto per il 2, e le scuole di ogni ordine e grado nel palermitano resteranno chiuse per tre giorni per consentire «pulizie straordinarie», come ha chiesto il sindaco Orlando. Bloccato anche il ricevimento del pubblico nell’Ufficio scolastico provinciale, fino a data da destinarsi. Tende da campo saranno predisposte nei dipartimenti di emergenza e accettazione di secondo livello degli ospedali per il primo triage dei pazienti che manifestano sintomi influenzali, per evitare il passaggio nei pronto soccorso. Saranno realizzate stanze a pressione negative per aumentare il numero dei posti (attualmente sono 64 in Sicilia) per malattie infettive.
Resta in quarantena, nelle camere dell’albergo, il gruppo di turisti bergamaschi e le persone che hanno avuto contatti con loro, a cominciare dal personale.
In Italia frattanto le vittime sono salite a 11. Gli ultimi decessi riguardano tre ultraottantenni e una 76enne. Le ultime quattro vittime sono un 84enne di Nembro, in provincia di Bergamo, un uomo di 91 anno di San Fiorano e una donna di 83 anni di Codogno, entrambi in provincia di Lodi e la donna di 76 anni, che era stata ricoverata oggi in rianimazione nell'ospedale di Treviso per complicanze respiratorie.