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Finanziaria bis nelle sabbie mobili, Crocetta: «Non basterebbero 5 anni»

Di redazione |

Palermo –  Finisce nelle sabbie mobili il collegato con gli 89 articoli, la cosiddetta finanziaria bis. L’unica norma che un pezzo del Parlamento tenterà di portare in aula, la data è quella del 18 maggio, è quella che prevede la newco tra Consorzio autostrade siciliane (Cas) e Anas: l’emendamento al collegato, come suggerito dal presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, sarà trasformato in un disegno di legge ad hoc. Un percorso che però non convince alcuni deputati della maggioranza preoccupati che portare il ddl in aula prima del collegato, che interesse a molti parlamentari per la quantità di norme, significherebbe decretarne la morte.

I 400 emendamenti aggiuntivi al collegato, secondo quanto stabilito dalla capigruppo, intanto andranno nelle commissioni di merito; gli 800 agganciati al testo invece seguiranno le sorti della finanziaria bis che risulta incardinata ma che difficilmente a questo punto vedrà mai la luce. In questo quadro, appare «salva» Riscossione Sicilia, che il governatore Rosario Crocetta continua a difendere. «Una norma regionale non può stabilire il suo scioglimento col passaggio all’Agenzia nazionale della mission, occorrerebbe un confronto con la commissione paritetica». 

«Con le migliaia di emendamenti presentati non basterebbero nemmeno i cinque anni della prossima legislatura per approvare il collegato», ha poi ironizzato con la stampa il governatore Rosario Crocetta a proposito della decisione della conferenza dei capigruppo di trasmettere alle commissioni di merito gli emendamenti, oltre 1.200, al collegato, già incardinato all’Ars e la cui discussione sarebbe dovuta cominciare proprio oggi. «Dopo lo stop in Cdm della norma sui commissariamenti delle aziende sanitarie e ospedaliere è ovvio che il governo procederà con le nomine dei manager», ha poi aggiunto il governatore.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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