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Bruno Contrada si iscrive al Partito Radicale

Di redazione |

PALERMO – «Bruno Contrada si è iscritto al Partito Radicale. Noi stiamo estremamente felici». Lo ha detto Rita Bernardini, membro della presidenze del Partito Radicale nel corso della conferenza stampa alla quale ha preso parto lo stesso Contrada e Sergio D’Elia anche lui del Partito Radicale.

«Abbiamo seguito passo passo la vicenda di Contrada. E’ stato Marco Pannella ad iniziare ad occuparsene – ha aggiunto Rita Bernardini – . Sono stati 25 anni di sofferenze e frustrazioni. Non lo ha scelto prima per la sua professione e perché era sotto processo. Oggi che Bruno Contrada è stato totalmente scagionato dalle pronunce della Corte Europea dei diritti dell’Uomo e della Cassazione ha preso questa decisione di cui siamo felici».

Gli esponenti radicali hanno incontrato l’ex numero due del Sisde, a cui la Cassazione ha revocato una condanna a 10 anni per concorso in associazione mafiosa, dopo la perquisizione subita, la settimana scorsa, nell’ambito di una indagine della Dda di Reggio Calabria. «Io non sono in grado di dare un giudizio che possa corrispondere alla verità. Confesso di non avere capito cosa mi sta succedendo. Devo studiarlo. Io colgo questa occasione per ringraziare gli esponenti del partito Radicale per questa vicinanza e solidarietà. Mi limito a dire a chi mi ascolta che nessuno dei fatti che mi sono stati contestati, addebitati per cui sono stato condannato ho mai commesso». Lo ha detto Bruno Contrada nel corso della conferenza stampa che si è tenuta dopo il suo incontro con gli esponenti del Partito Radicale.

Contrada, condannato a 10 anni per concorso in associazione mafiosa, si è visto revocare la condanna dalla Cassazione. Nei giorni scorsi, su ordine della Dda di Reggio Calabria, che indaga su un patto tra mafia e ‘ndrangheta nella stagione delle stragi, la sua abitazione è stata perquisita. «Io non mai commesso atti illeciti contrari alle norme del nostro Stato. Credo di essere incorso in qualche contravvenzione stradale – ha aggiunto – . Ho scontato la pena rispettandola e vorrei adesso che altri che hanno preteso dai cittadini il rispetto delle sentenze e che hanno indossato la toga rispettino le mie sentenze: quelle di Strasburgo e quella della Cassazione». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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