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Manovre centrosinistra, Renzi prepara un blitz per mediare

Di Lillo Miceli |

Martedì dovrebbe riunirsi la direzione regionale del Pd per dare il via libera alla candidatura di Micari, anche se si è già espresso favorevolmente il coordinatore della segreteria nazionale, Lorenzo Guerini.

«Siamo impegnati in una serie di incontri su questioni organizzative – ha detto Micari – per avviare la campagna elettorale, considerato che gli altri due avversari sono già in campo da tempo. E’ importante avere una coalizione più larga possibile, ma c’è anche una questione temporale». Sembra che ci siano in corso tentativi per ottenere l’appoggio del Centro democratico di Tabacci e quindi di Pisapia. Una mossa che potrebbe rivelarsi un buon gancio per riprendere il dialogo con Mdp e Sinistra italiana. Ma la loro inclusione nel “campo largo” del centrosinistra, automaticamente significherebbe l’esclusione di Alternativa popolare di Angelino Alfano. Lo ha ribadito, ieri, a Sambuca di Sicilia, durante la commemorazione per il 120° anniversario della nascita di Tommaso Amodeo, antifascista e primo sindaco comunista del dopoguerra del centro dell’Agrigentino.

Bersani, da parte sua, ha sostenuto che quella delle primarie sia una via poco praticabile. «E poi – ha rilevato – bisogna intendersi, anche dal punto di vista lessicale, sulla definizione di di centrosinistra; per noi centrosinistra non vuol dire Alfano». E sulla candidatura di Micari, Bersani ha precisato: «Noi non abbiamo escluso Micari, ma prima di tutto bisogna chiarirsi sul quadro politico. Al Pd abbiamo proposto di aprirsi a un confronto con tutte le anime della sinistra e di dichiarare una disponibilità ad una candidatura civica o politica in grado di indicare sia la discontinuità rispetto al passato sia all’individuazione di questa area».

A margine della commemorazione di Amodeo, a Sambuca di Sicilia, il portavoce di Sicilia Futura, Michele Cimino, ha detto: «Con Micari si può vincere e si può fare ripartire la Sicilia con l’entusiasmo di chi crede che dall’Università viene fuori il rinascimento siciliano, ma basta basta tatticismi, si parla con la campagna elettorale. Per vincere».

Le possibilità che Mdp Sinistra Italiana e Pd si riconcilino in Sicilia sono piuttosto scarse. Anche perché hanno già deciso di candidare il vice presidente della commissione parlamentare Antimafia, Claudio Fava.

L’appello lanciato dai bersaniani e Sinistra Italia a Rifondazione comunista, che ha già designato l’editore Ottavio Navarra per la presidenza della Regione, sembra si sia infranto contro il muro dell’indisponibilità del Prc, che «non sosterrà mai, in alcun modo, candidati imposti dall’alto e contro l’impegno unanimemente assunto alla riunione svoltasi ad Enna, di pervenire a tale scelta tramite una consultazione democratica». Arturo Scotto (Mdp) ha invitato il Pd a “mollare” Alfano per convergere su Claudio Fava. In politica è sempre tutto possibile. Però, difficilmente il Pd siciliano rinuncerà all’alleanza con Alternativa popolare, che era stata voluta dal segretario Fausto Raciti per avere maggioranze analoghe a Roma e Palermo, ma anche per costituire dopo tre governi di tecnici il “Crocetta quater” in cui fecero ingresso i politici.

C’è ancora chi spera nelle elezioni primarie, ma secondo il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone: «Il centrosinistra non deve fare le primarie, il tempo è scaduto. Si parta con la campagna elettorale e basta con questi sondaggi farlocchi». Di diverso parere l’eurodeputato del Pd e vice presidente del Parlamento europeo, Davide Sassoli: «Il Pd non può avere paura delle primarie. Tanto meno in Sicilia, alla vigilia di una competizione che rappresenta un pre-partita decisivo per le prossime elezioni nazionali. Non si tratta di un normale test locale. Quello che si gioca nell’isola vale molto di più. Ci farà capire la tenuta del Movimento 5 Stelle ammaccato dall’esperienza romana; sarà una verifica della ricomposizione avviata da Berlusconi nel centrodestra, con il tentativo di conciliare in funzione anti-Grillo posizioni di ultra destra con sensibilità moderate».

Ognuno ha un’opinione diversa, dipende dall’angolo in cui si osservano le vicende. Chi vive Bruxelles o a Strasburgo non può avere la stessa percezione degli eventi di chi ogni giorno le tocca con mano in Sicilia. Non a caso Micari ha chiesto alla sua coalizione di accelerare i tempi per avviare una serrata campagna elettorale. Lui nella vittoria ci crede.

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