«Musumeci sciolga DiventeràBellissima»: così Castiglione lancia la "Cosa col pizzo"
L’ex sottosegretario invita il presidente della Regione e leader di DB ad elaborare un progetto ambizioso per la Sicilia
«Eh sì, ci vuole proprio una strambata». Nello Musumeci - se non ora, quando? - dovrebbe fare una brusca virata sottovento. Ovvero: «Sciolga DiventeràBellissima ed elabori un progetto ambizioso per la Sicilia, fatto non di luoghi comuni ma di sfide e contenuti precisi». Il consiglio “velistico” arriva da Giuseppe Castiglione. L’ex sottosegretario, oggi ascoltato esponente di Forza Italia, dopo un lungo silenzio torna a parlare di politica con La Sicilia. E a Musumeci, che è «forte della sua invidiabile esperienza di governo nazionale e regionale», suggerisce di rottamare il suo movimento, «brillante intuizione, che però non ha completato il proprio ciclo evolutivo: ha svolto un mero sostegno all’uomo di governo, senza diventare quel serbatoio di idee e iniziative che caratterizza i grandi movimenti politici».
Castiglione ha in testa due esempi pratici («Zaia in Veneto per il centrodestra e Bonaccini in Emilia-Romagna per il centrosinistra hanno prima costruito il progetto e poi cercato le alleanze»), ma soprattutto un orizzonte: «Nello coinvolga la classe dirigente siciliana nella composizione di un polo popolare, democratico, solidale, verde e sostenibile, rappresentando chi oggi non si rispecchia nei partiti nazionali, e avvi un dibattito in cui sia la Sicilia a vincere». Col «confronto con i leader nazionali, per parlare di contenuti e non di caselle da assegnare».
Quella del governatore sarebbe anche la migliore risposta alla «logica del calciomercato, con cambi di casacca dei titolari e riserve in attesa di ingaggio». Per Castiglione è superata «la logica per cui era più importante il contenuto che il contenitore», quella del 61-0 «frutto di un brillante Miccichè e di un grande federatore come Berlusconi». Oggi, scandisce, «bisogna superare le rivendicazioni di vanta risultati elettorali» e «aggregare sulle idee». E il pensiero va al colpaccio di Matteo Salvini, che ha assoldato Luca Sammartino nella Lega. «Non concordo con il mio grande amico Sammartino, folgorato sulla via di Pontida, nell’intento di volere costruire il Partito della Nazione. C’era un altro Matteo che voleva farlo, ma non gli è andata bene». E adesso «Luca, che io stimo molto, ottimo organizzatore, avendo già trascorso dieci anni in Ars, di cui cinque vissuti in maggioranza e altrettanti da presidente della commissione Lavoro, in questa sua nuova collocazione politica ora fornisca qualche idea in più al Capitano, impantanato nella semplice rivendicazione della presidenza della Regione».
Twitter: @MarioBarresi