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Berlusconi alla Ciminiere per Musumeci, tra hostess, ricordi, Ponte e “meno tasse”

Di Redazione |

CATANIA – Pienone alle Ciminiere di Catania per la convention di Silvio Berlusconi a sostegno di Nello Musumeci. Musica che ricorda un po’ gli anni di Woodstock e un’arena gremita (1200 la capienza) fanno da sfondo ai minuti iniziali della convention. In prima fila diversi esponenti siciliani di FI: da Renato Schifani a Gabriella Giammanco, da Francesco Scoma a Stefania Prestogiacomo, seduta accanto alla compagna del Cavaliere, Francesca Pascale.

E’ «l’eterna giovinezza» il primo argomento, che a modo suo, affronta Silvio Berlusconi dal palco delle Ciminiere raccontando l’aneddoto della hostess. «Attendevo la macchina ai piedi del mio aereo e ho parlato qualche minuto con una hostess. E, lei, poco dopo, al mio comandante ha detto “ma che simpatico è il suo proprietario, quanti anni ha? E il mio comandante ha detto: “lei cosa dice, che età dimostra? 59 anni, ha risposto lei. La sto ancora cercando», racconta Berlusconi che poi, rivolgendosi a Francesca Pascale con il dito fa segno che non è vero. 

E Berlusconi ha voluto ricordare dal palco il suo amico Umberto Scapagnini, medico e sindaco di Catania dal 2000 al 2008. «Fu il primo a dirmi che avrei potuto vivere per 120 anni, ce la sto mettendo tutta», ha detto il leader di Forza Italia.

Dopo le sue battute di rito è entrato in piena campagna elettorale: «Votare il M5S non è un atto di protesta, è masochismo, un masochismo che danneggia i figli e i nipoti della Regione», ha detto sull’ipotesi di un governo del M5S alla Regione aizzando la folla contro i grillini ricordando le tante dominazioni nella storia dell’Isola. «Avete avuto gli ostrogoti, i bizantini, i musulmani, gli svevi, gli angioini, gli aragonesi, i normanni, i Savoia. E io mi domandavo, “ma non è che dopo tutte queste nobili dominazioni volete arrivare a farvi dominare da un certo Grillo?”», ha affermato invitando la platea a urlare in coro «no». E la platea lo accontenta.

«I 5 Stelle – ha aggiunto -sono pauperisti, sono violenti nel linguaggio e sotto le urla c’è il nulla. Non hanno alcuna preparazione amministrativa e nelle città dove governano è un disastro, Roma in testa. Credo che questi signori non hanno né arte né parte, non hanno valori fondanti, sono diventati solo degli opportunisti e dei veri professionisti della politica».

E dopo gli avversari, Silvio Berlusconi è passato alle promesse elettorali, cavalcando due temi che i siciliani ormai sentono ripetersi ad ogni vigilia di appuntamento con il voto, ovvero Ponte sullo Stretto e casinò.  «Di Pietro ha buttato per aria quello che noi avevamo cercato a costruire, il Ponte sullo stretto – ha detto dal palco -. E’ fondamentale la costruzione del Ponte. Il nostro impegno, tornando al governo, un impegno preciso, è riprendere il progetto del Ponte sullo Stretto». E, in chiave di promozione turistica, Berlusconi promette anche la costruzione di un Casinò a Taormina: «E’ importante per i flussi, come accade a Malta». 

«I siciliani che tornano a casa dall’estero – ha detto ancora rispolverando il suo vecchio cavalla di battaglia di “meno tasse per tutti” – possono essere esentati dal pagamento di qualsiasi imposta». «Ma bisogna eliminare le pastoie burocratiche, eliminare le esportazioni» ha aggiunto sottolineando alcuni punti del suo programma.

Berlusconi ha parlato persino di un piano Marshall per la Sicilia:«Una volta che il centrodestra andrà al governo l’impegno è occuparsi prioritariamente della vostra Regione. Prepareremo un Piano Marshall per la Sicilia con due, tre, quattro miliardi all’anno perché possiate costruirvi le infrastrutture, le ferrovie, i porti». Un piano da mettere in pratica se il centrodestra dopo la Sicilia dovesse conquistare anche il governo nazionale «Il nostro futuro governo – ha detto – avrà maggioranza di protagonisti dell’impresa, delle professioni, i ministri politici saranno una minoranza». «Così cambieremo l’Italia» ha affermato ancora  tornando su un accordo di governo del centrodestra che – ha precisa – «troverà conferma nella cena di stasera con Nello Musumeci,  Matteo Salvini e Giorgia Meloni». 

Invitando Musumeci accanto a lui, il leader di Forza Italia ha spiegato: «Noi qui scendiamo in campo come FI alla guida della coalizione di centrodestra e noi avremo il piacere di vedere come presidente della Regione Musumeci, garanzia onestà, trasparenza, competenza». Quindi Berlusconi ha «presentato» alla platea anche il coordinatore di FI in Sicilia Gianfranco Micciché, il candidato vice presidente Gaetano Armao e il candidato assessore Vittorio Sgarbi. E la platea si è infiammata soprattutto per quest’ultimo (oltre che per Musumeci) mentre meno scroscianti sono stati gli applausi per Micciché. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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