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Boschi: «Il G7 della Pari opportunità di Taormina un segnale per i diritti delle donne»

Di Agnese Malatesta |

TAORMINA – Un G7 sulle pari opportunità – il primo della storia – è un segnale importante per i diritti delle donne. Ed è un messaggio per i paesi grandi lanciato dall’Italia sulle priorità nelle politiche nazionali ed internazionali. E’ il senso della riunione ministeriale che ha preso il via oggi a Taormina, per concludersi domani, con l’obiettivo di giungere ad un’intesa fra i sette paesi (oltre all’Italia, Canada, Usa, Gran Bretagna, Giappone, Francia, Germania) su azioni da avviare in tema di empowerment economico e di contrasto alla violenza e alla tratta. Presente al confronto la Commissaria europea per la giustizia e la parità di genere Vera Jourova fiduciosa sull’esito positivo del vertice di Taormina: «i leader di tutto il mondo stanno prendendo seriamente» le politiche di genere ed è necessario che «diano a queste il loro pieno assenso». Tutte donne i rappresentanti dei sette governi, fatta eccezione per il delegato giapponese.

Padrona di casa, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi, con delega alle pari opportunità, che questa mattina ha accolto le delegazioni dei governi salutandole nella loro lingua. «Questo G7, il primo della storia sulle pari opportunità, è dedicato ai diritti delle donne» ha detto Boschi sottolineando che si tratta di «due giorni importanti che raccolgono il mandato dei Grandi sette», riuniti nel maggio scorso sempre a Taormina. «Credo sia un segnale importante – ha aggiunto Boschi – aver iniziato il semestre di presidenza italiano a Firenze con il G7 della cultura e chiuderlo qui a Taormina con il G7 delle pari opportunità. Cultura e pari opportunità sono la quinta essenza del messaggio del semestre italiano che il nostro paese lascia ai paesi del G7». Fra i temi al centro della discussione di oggi e domani, la parità salariale, l’accesso al lavoro, la violenza e la tratta.

Dopo la “family photo” sullo sfondo dello spettacolare Belvedere della cittadina siciliana, in tarda mattinata sono cominciati i lavori con rigorosi protocolli di riservatezza. Anche il pranzo è stato di lavoro: un menù tipicamente siciliano, con arancini e tagliata di frutta con scaglie di cioccolato di Modica.

Imponenti le misure di sicurezza con numerosi divieti di accesso alle strade della zona interessata; qualche disagio è stato registrato anche dagli abitanti del luogo che però hanno mostrato comprensione e tolleranza per l’evento.

Secondo alcuni dati diffusi a margine del G7, sono aumentate le strutture che nel nostro paese si occupano di donne vittime di violenza: in quattro anni, dal 2013 al 2017, le case rifugio sono passate da 163 a 258 mentre i centri antiviolenza da 188 a 296. Un aumento, di fatto, di circa 200 strutture. A breve l’Italia avrà il nuovo piano antiviolenza 2017-20 – è in avanzato stato di elaborazione – che usufruirà di uno stanziamento di 30 milioni di euro per il 2018, già fissati nella legge di bilancio. Nel piano si prevedono interventi articolati a livello territoriale, le “reti territoriali antiviolenza”, che garantiranno il raccordo fra i servizi che si occupano di questo drammatico fenomeno.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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