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Volti nuovi, portaborse e parenti: in Sicilia il “concorsone” M5s per le Politiche

Di Mario Barresi |

CATANIA – E arrivò il giorno dello show down. Oggi anche gli attivisti siciliani conosceranno i nomi dei grillini in lizza alle Parlamentarie. E fino a domani (al massimo giovedì, in caso di intasamento web) si dovranno scegliere 49 candidati nei listini del proporzionale di Camera (33 distribuiti in sei collegi uninominali) e Senato (16 in due macro-collegi). Gli iniziali aspiranti che hanno fatto “clic” nella disponibilità online hanno proporzioni da concorsone: quasi 1.200 per una cinquantina di posti.

Ma i candidati effettivi – al netto della scrematura sui requisiti, ma anche del mancato invio dei documenti e delle rinunce dell’ultim’ora – alla fine in Sicilia dovrebbero essere poco più della metà rispetto a quelli ai blocchi di partenza. «Non più di 600-700 aspiranti portavoce in Parlamento, tutti di altissima qualità, quasi tutti giovani e con molte donne», è la profezia di Ignazio Corrao, l’eurodeputato siciliano chiamato a rivestire il ruolo di coordinatore della campagna elettorale nazionale, in stretto contatto con il candidato premier Luigi Di Maio e con i 20 responsabili regionali, fra i quali Giancarlo Cancelleri.I “candidati alle candidature” si scopriranno oggi. Ma è possibile tracciare in anticipo una mappa, provincia per provincia. Con alcune tendenze generali: in campo, oltre a quasi tutti i parlamentari uscenti, tantissimi volti nuovi. Ma anche attivisti trombati in precedenti elezioni, qualche familiare di big pentastellati e diversi ex portaborse di eletti a Roma e a Palermo; questi ultimi costretti a inviare «un documento attestante la cessazione del rapporto di lavoro avvenuta entro e non oltre il 10 gennaio 2018» per partecipare alle Parlamentarie. Poi, se dovesse andare male, si vedrà.

A Catania il clima, complice anche l’imminente corsa per Palazzo degli Elefanti, è molto frizzante fra gli attivisti. E dire che quello etneo è anche il territorio col maggior numero di uscenti ricandidati nel proporzionale: Giulia Grillo (per lei anche un posto nell’uninominale) e Gianluca Rizzo alla Camera; Ornella Bertorotta, Nunzia Catalfo (forse in corsa anche nel collegio) e Mario Giarrusso. Ma nei meetup di città e provincia proliferano gli altri contendenti. Molti ci riprovano, dopo precedenti avventure elettorali. Al Senato Lidia Adorno (già candidata sindaco a Catania nel 2013 e all’Ars nel 2017) e Leda Adamo (aspirante sindaco di Aci Castello); alla Camera Gaetano Nicolosi (mancato primo cittadino di Ramacca).

Poi c’è la categoria degli ex collaboratori dei gruppi parlamentari: Clementina Iuppa, cognata dell’ex amministratore di Riscossione Sicilia Antonio Fiumefreddo, nella scorsa legislatura all’Ars con Angela Foti; Simona Suriano, già candidata e nello staff grillino di Palazzo dei Normanni; Giuseppe Scannella, già in campo in altre consultazioni, dopo la collaborazione con il deputato Tommaso Currò; Sebastiano Marchese, già nello staff della senatrice Laura Bottici.

Fra gli outsider più quotati: Matilde Montaudo (vicina al senatore Giarrusso), Ernesto “Che” Sfragano, gradito al deputato regionale Ciccio Cappello. Fra i professionisti in lizza anche Davide Gullotta (presidente nazionale della Federazione Parafarmacie) e il giornalista Antonello Zitelli, volto noto della tv. Ultima curiosità: in pista dovrebbe esserci anche la catenota Giovanna Grasso, nota alle cronache per essere la candidata all’Ars che ha fatto ricorso contro l’elezione di Musumeci a governatore in base alle norme della Severino.

A Siracusa si ripropone la deputata uscente Maria Marzana. In campo molti attivisti del capoluogo, fra i quali Filippo Scerra, Costantino Messina e Renato Conigliaro. Ma è dalla provincia che arrivano le curiosità familiari: ad Augusta si parla di Massimiliano Fargione (ex marito della sindaca Cettina Di Pietro) e di Salvo Marturana (fratello della presidente del consiglio comunale, Sarah) e Carmelo Amenta (figlio della vicepresidente, Silvana Danieli). A Rosolini Giuseppina Milceri Bausoto, presidente del locale Archeclub e, incidentalmente, madre del già candidato sindaco Antonio Oddo. Fra i papabili più conosciuti, il fotografo-attivista di Noto, Michele Castobello, e l’ex candidato sindaco di Avola Giuseppe Papa.

Anche a Ragusa, frontiera grillina di Sicilia, molti volti noti. Oltre all’uscente Marialucia Lorefice, c’è anche l’ex deputata regionale Vanessa Ferreri. Dal consiglio comunale del capoluogo provano il grande salto Antonio Tringali, Massimo Agosta e Filippo Spadola, voci anche sulla corsa dell’assessore Stefano Martorana. Dalla provincia agguerrite le donne: Paola Brullo (Modica) e Chiara Scala (Pozzallo).

Dal Nisseno, regno elettorale di Giancarlo, la riconferma della sorella Azzurra Cancelleri alla Camera, insidiata da Dimitri Fonti, Tiziana Morreale e Lello Sarto. Ma il meetup del capoluogo si riversa in massa, con 11 candidati, al Senato. Fra i favoriti il cancelleriano Roberto Gambino, che se la vedrà con l’attivista storico di San Cataldo, Adriano Bella.

A Enna nessun uscente. Ed è bagarre. Per il Senato si annuncia il remake del testa a testa delle Regionarie fra Fabrizio Trentacoste e Gianpiero Alfarini, vincitore per una manciata di voti ma poi sconfitto alle urne vere da Elena Pagana. In movimento anche Salvatore Centonze, già candidato sindaco a Barrafranca, e Antonio Allegra, assessore a Capizzi. Per la Camera gli ennesi puntano sull’attivista storico Dario Cacciato, che dovrà vedersela con Santi Giardina, ex collaboratore della senatrice Catalfo. Scelta democratica a Nicosia: tutto il meetup in lizza.

Ad Agrigento circolano i nomi di Salvo Cinà (già candidato alle Regionali), Emanuele Dalli Cardillo (già aspirante sindaco e avvocato di grido, difensore del candidato all’Ars arrestato, Fabrizio La Gaipa), dalla provincia molto quotati l’artista-storico Giuseppe Sicilia (Campobello) e i mancati deputati regionali Mario Di Campo (Montallegro) e Rosalba Cimino (Grotte).

Di nuovo in campo gli uscenti Vincenzo Santangelo (Trapani), Francesco D’Uva e Alessio Villarosa (Messina). I rivali più insidiosi: i peloritani Angela Raffa e Leonardo Russo; nel Trapanese Antonio Lombardo (vicino a Corrao), Antonio Angileri e Vincenzo Pernice, quest’ultimo ex collaboratore di Sergio Tancredi all’Ars.

Di Palermo s’è detto e letto quasi tutto. Il clima è ancora rovente. Delle due uscenti si ricandida Chiara Di Benedetto, compagna di Mauro Giulivi, l’attivista firmatario del ricorso anti-Cancelleri alle Regionarie; ieri, invece, s’è tirata fuori la deputata Loredana Lupo, moglie di Riccardo Ricciardi coinvolto nella vicenda delle firme false. «La mia è una decisione molto sofferta, presa più con il cuore che con la mente come vorrebbe la logica. Mi spiace di aver alimentato false speranze, ma non posso proseguire e non voglio proseguire questa avventura». Prova il salto Adriano Varrica, militante della prima ora, ex collaboratore di Sonia Alfano e di Claudia Mannino, vicino al candidato sindaco Ugo Forello. Fra gli emergenti da seguire il giornalista Alberto Samonà, ma anche Sergio Oliva.

Twitter: @MarioBarresi

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