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Candidatura, dietrofront di Pietro Bartolo: «Il mio posto è a Lampedusa»

Di Redazione |

Lampedusa (Agrigento) – “Pur onorato della fiducia e considerazione riposte su di me da Liberi e Uguali, ho riflettuto molto sulla proposta di candidarmi alle prossime elezioni politiche e sono giunto alla decisione di rifiutare la candidatura”. Lo annuncia all’Adnkronos Pietro Bartolo, il medico di Lampedusa, la cui candidatura al Senato per Liberi e Uguali era stata annunciata nei giorni scorsi da Massimo D’Alema. “Ritengo che in questo momento storico sia maggiormente utile ed efficace impegnare la mia figura e professionalità nell’azione sanitaria ed umanitaria che da quasi trent’anni rivolgo, da medico e da uomo, alla popolazione lampedusana ed a quanti approdano sulle coste della mia isola – prosegue Bartolo -. È mia intenzione, inoltre, perseverare nell’opera di sensibilizzazione sul tema dell’immigrazione che da due anni, attraverso la mia testimonianza, cerco di portare avanti andando per scuole, università, associazioni e luoghi istituzionali in Italia ed all’estero”. “Credo che non riuscirei a stare per molto tempo lontano dal molo Favaloro che ho tanto odiato e tanto amato – prosegue Bartolo -. Vorrei che presso questo molo non ci fosse più bisogno di me, ma, purtroppo, gli sbarchi continuano senza sosta. Il mio posto è qui”.

Nei giorni scorsi, durante la presentazione di Liberi e Uguali le parole di Pietro Bartolo, protagonista del film Orso d’Oro “Fuocoammare” hanno fatto emozionare la platea. Dopo i boati tributati a Pietro Grasso, è stata sua la standing ovation più intensa della mattinata. “Vogliamo che finisca questa brutta pagina per l’umanità intera – aveva detto -. Lo dobbiamo fare assieme. Io spero molto in voi, Speranza, Fratoianni, Civati, voi ragazzi giovani e bravi. Abbiamo tutti il diritto di vivere una vita dignitosa”. Ma alla fine ha deciso di rifiutare per restare nella sua Lampedusa.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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