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«Non inauguriamo ma riapriamo»

«Non siamo qui per inaugurare ma per riaprire» Premier al viadotto Himera: «Mai più crolli»

Tra Catania e Palermo, tappa a Scillato dopo smottamento 2015 Dal pilone spezzato alla riapertura: la cronistoria VIDEO

Di Redazione |

Palermo –  «Abbiamo fatto tutta questa strada per riaprire il viadotto? Sì, perché la Sicilia ha bisogno di serietà di cose concrete, di puntualità e di manutenzione. I grandi progetti li abbiamo tutti. Ma i grandi progetti verranno solo dopo quando i cittadini vedranno che la politica smette di buttare i soldi come i tanti fondi europei che sono stati buttati in questi anni. Come Anas c’è molto da fare. Prendiamo un impegno. Mai più scandali come quelli a cui abbiamo assistito. Mai più viadotti che crollano». Lo ha detto il premier Matteo Renzi sul viadotto dell’autostrada Palermo-Catania dove ha partecipato alla riapertura di una delle due carreggiate. «Ci sono state polemiche quando abbiamo detto che saremmo venuti qua per riaprire il viadotto. Che venite a fare? Non è una inaugurazione. Esatto non è una inaugurazione. La nostra priorità numero uno è quella di riaprire le strade che erano chiuse e fare manutenzione per evitare che crollino». 

 Il viadotto sull’A19 fu chiuso al traffico, in entrambe le direzioni, il 10 aprile 2015 per lo smottamento della collina che aveva provocato danni ai piloni della struttura. Il successivo dicembre furono demoliti i 200 metri dell’Himera, in direzione Catania e cominciarono i saggi statici sulla parte rimasta in piedi per verificarne l’agibilità. I risultati hanno dato esito positivo e così oggi la corsia del viadotto in direzione Palermo è stata riaperta. Nell’anno trascorso dalla chiusura, per collegare le due principali città siciliane all’inizio fu studiato un percorso alternativo che allungava la percorrenza di circa 45 minuti. Il 7 agosto scorso cominciarono i lavori per la costruzione di una bretella di 2 chilometri, inaugurata il 16 novembre. Il costo per la strada che va dallo svincolo di Scillato all’Himera è stato di 5,7 milioni.

«Il nostro approccio è semplice prima si tiene in ordine quello che c’è con un sistema di investimenti di 800 milioni. Una volta che si è messo in sicurezza e si fa manutenzione si pensa al futuro. Quali sono gli interventi per il futuro: i miliardi di euro per le infrastrutture per la Sicilia, poi un investimento per la banda larga e una volta che si è sistemata la Salerno Regio Calabria e le strade in Sicilia possiamo porci il tema del Ponte sullo Stretto per garantire l’alta velocità tra Napoli e Palermo”. 

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