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M5S, seggio “fantasma” al Senato: al vaglio diverse ipotesi

Di Anna Laura Bussa |

ROMA – A causa dell’enorme successo riportato dal M5S in Sicilia, un seggio del Senato, al momento, non può venire assegnato. Lasciando incompleto il quorum. Così, alla vigilia della nuova legislatura, sono al vaglio diverse ipotesi per far fronte a quella che viene definita una “grave lacuna” del «Rosatellum».

Tra le soluzioni «più ardite» c’è quella di mettere a punto un decreto o un disegno di legge parlamentare per assicurare un’interpretazione autentica del “Rosatellum” laddove si parla dei «supplenti», cioè di quelle candidature avanzate e pronte da mettere in campo nel caso in cui ci sia il decesso del candidato o la sua rinuncia alla candidatura. E questo per consentire che venga attribuito, sempre alla stessa forza politica, il seggio che non riesce ad incassare per via dei troppi voti ottenuti (che in questo caso non possono finire agli altri partiti della coalizione perché i 5S si sono presentati da soli).

L’estensione di tale previsione al caso ora in esame, potrebbe colmare il «vulnus» della legge elettorale, ma secondo alcuni potrebbe diventare «un precedente pericoloso». Fare un decreto per interpretare la legge dopo le elezioni, cioè dopo che è stata applicata, potrebbe rivelarsi «una forzatura enorme» per la quale, si osserva, «si dovrebbe ottenere un consenso praticamente unanime» dei partiti. Altra ipotesi allo studio è quella del ricorso alla Consulta da parte della Giunta provvisoria o di quella definitiva per le Elezioni che potrebbe impugnare il «Rosatellum» nel punto in cui non consente di determinare con correttezza il quorum del Senato.

Ma, alla fine, è molto probabile che si lasci il seggio vacante, così come avvenne alla Camera nel 2001 quando, a causa dell’insufficienza di candidature delle liste di FI, colpevoli le «liste civetta», non si riuscirono ad attribuire 11 seggi. Ma se la Giunta provvisoria, formata dai componenti rieletti della Giunta per le Elezioni della precedente legislatura, dovesse decidere di presentare ricorso o non trovasse un’intesa sul da farsi, i tempi potrebbero allungarsi anche per l’elezione del presidente del Senato. La sua azione di «verifica» è infatti preliminare a tutto il resto. Una curiosità: della precedente Giunta faceva parte anche quel Bruno Alicata di FI che in molti vorrebbero veder subentrare al seggio siciliano che non si riesce ad attribuire al M5S. In ogni caso non sono pochi quelli che guardano a questa «lacuna grave» come pretesto per togliere di mezzo il «Rosatellum». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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