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Domenica di lavoro all’Ars per completare Manovra finanziaria

Di Redazione |

PALERMO – Domenica di lavoro per l’Ars. L’aula ha ripreso l’esame della manovra finanziaria, approvando l’articolo 11, che prevede anche contributi ai proprietari dei palazzi di pregio.

E tra le norme, proposta dal governo Musumeci, e approvate oggi quella relativa ad una parte degli introiti dei musei regionali che saranno versati direttamente all’assessorato ai Beni culturali per investimenti. Nel 2018 la quota sarà del 50%, nel 2019 del 70%. Recepite anche le norme statali sull’erogazione dei contributi per gli edifici di interesse storico accessibili al pubblico.  

E poi ancora snellimento delle procedure e accelerazione della ripartizione delle risorse ai Comuni siciliani. Lo prevede un norma della Finanziaria proposta dal governo Musumeci e illustrata in aula dall’assessore alle Autonomie locali, Bernardette Grasso. Rispetto ai precedenti nove criteri, alcuni anche molto complessi, da quest’anno il calcolo verrà basato su due dati facilmente reperibili: popolazioni e spesa storica riferita al 2016. «In questo modo – spiegano il presidente Musumeci e l’assessore Grasso – l’erogazione delle somme sarà molto più celere, evitando agli enti locali il ricorso alle anticipazioni di cassa e consentendo loro di avere certezza sulle risorse che verranno trasferite dalla Regione».

Con diverse norme contenute nella manovra finanziaria in discussione all’Assemblea regionale, la Regione siciliana assume personale per sopperire a carenze di organico come nel caso dell’Arpa, ne manda altri in pensione riaprendo i termini per la presentazione delle domande (termine scaduto a fine 2016) di quiescenza (nuovo termine 31 dicembre 2018) ed equipara il trattamento economico di 400 funzionari in servizio nei Beni culturali, assunti come tecnici diciotto anni fa, a quelli dei dirigenti. Norme, queste volute dal governo, contestate dalle opposizioni, il Pd in testa. Nel testo della legge di stabilità ci sono poi altre norme, ancora da trattare, che riguardano il personale: come i cosiddetti Pip, 2.800 precari che al momento percepiscono un sussidio e che in base a una norma specifica potrebbero essere assorbiti alla Resais, società pubblica controllata dalla Regione. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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