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Musumeci: «In Sicilia serve una legge elettorale che fermi il mercato delle vacche»

Di Redazione |

Il presidente della Regione Nello Musumeci ha annunciato che il governo presenterà una sua proposta di legge per una nuova legge elettorale in Sicilia per far sì che si chiuda il “mercato delle vacche grasse”.

“Sulla scorta anche di quanto avviene a Roma – ha detto il Governatore siciliano -, mi sembra giusto che la Sicilia abbia una legge elettorale che consenta sì al presidente della Regione di essere eletto direttamente dai cittadini ma anche di poter lavorare dal giorno dopo contando su un premio di maggioranza. In cifre assolute, se su 70 deputati 40 facessero parte della maggioranza, invece che 36, eviteremo quel mercato delle vacche grasse che purtroppo nei decenni ha caratterizzato la transumanza all’interno dell’Ars”.

Musumeci ha parlato con i giornalisti a margine delle iniziative per la celebrazione dei 70 anni della Corte dei Conti in Sicilia. “Mi auguro che presto l’Italia abbia un governo, al di là delle forme. Movimento 5 Stelle e Lega sono le forze politiche maggiormente premiate dagli elettori e mi pare giusto che si assumano la responsabilità di dare una guida alla Nazione, in un momento così difficile per il contesto interno e internazionale. Ho espresso apprezzamento al Capo dello Stato per l’impegno che profonde in queste settimane, per la serietà con cui lo fa e anche per il coraggio delle sue dichiarazioni recenti e meno recenti, che costituiscono una linea lungo la quale, il nuovo Governo dovrà orientarsi.

Musumeci ha naturalmente parlato che del controllo della Corte dei Conti sulla finanza locale parlando di “annosa e insoluta problematica legata alla mancanza di organi di controllo preventivo sugli atti degli enti locali. Oggi le uniche forme di controllo sugli atti degli enti locali sono demandate a dirigenti interni che esprimono pareri obbligatori ma non vincolanti – ha detto – Gli atti di indirizzo dell’Aran e Anac determinano quello di cui la Sicilia non ha proprio bisogno: lentezza nei procedimenti, attese lunghe per le imprese e perdita di opportunità di investimenti. Non è rassicurante la blanda funzione svolta dal segretario comunale che si trova nella condizione di dover controllare chi lo ha scelto, il sindaco, e che potrebbe revocarlo. Occore ripensare al sistema di controllo degli enti locali”.

Il Gocernatore ha poi aggiunto: “Mi rendo conto che il ripristino di organi di controllo come il Coreco sarebbe impossibile ma va trovata una soluzione per cercare di porre argine alla degenerazione di una parte della classe dirigenti siciliani, sarebbe una garanzia per tutti, per i burocrati, per gli amministratori e per i cittadini”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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