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Lo straordinario commissario straordinario e quelle le «consultazioni» del Colle(sano)

Di Mario Barresi |

Mentre sul Colle era tutto un brulicare di bislacche delegazioni stroncate dalla sapienza quirinalizia, un delizioso paese delle Madonie – nel suo piccolo, per altri motivi – viveva una spasmodica attesa politico-istituzionale.Le «consultazioni» di Collesano. Così, con la dovuta solennità, le ha definite Domenico Mastrolembo Ventura. Che è il commissario straordinario nominato dal governo Crocetta per amministrare il Comune dopo la mozione di sfiducia all’ex sindaco Angelo Di Gesaro. Nel 2017, in pieno agosto, a Collesano giunge questo funzionario direttivo della Regione, già apprezzato in altri incarichi ad acta per sbrogliare la matassa dei bilanci in decine di comuni siciliani. Anche stavolta Mastrolembo Ventura da governante “neutrale” (citazione à la page) dimostra di saperci fare. E sui social, oltre a decine di foto con la fascia tricolore, ostenta con fierezza i risultati amministrativi. Si dice «soddisfatto» dopo aver ottenuto i soldi per cantieri di lavoro, rilancia la foto dei cassonetti della differenziata che «si aprono con la tessera sanitaria e ti pesano il rifiuto». Eppure – fra un post sul museo della Targa Florio e uno sulla Sagra del Cinghiale di Pollina – si espone, da residente a Bagheria, contro i grillini («Le bugie hanno le gambe corte», dice a Di Maio che “disconosce” il sindaco Cinque) o condividendo l’ironia sui candidati renziani del Pd in gelateria. Fin qui nulla di strano. Il commissario straordinario, quando esce dal municipio di Collesano, è un ordinario cittadino. Libero di esprimere le proprie idee politiche. Ma il punto è che, a un certo punto, sembra averci preso talmente gusto da non voler uscire da quel palazzo. A fine aprile, infatti, detta ai siti web madoniti: «Io, Domenico Mastrolembo Ventura, oggi Commissario Straordinario nel Comune di Collesano, in vista delle prossime elezioni amministrative, a seguito delle numerose sollecitazioni pervenutemi da Cittadine e Cittadini di Collesano, Imprenditori ed Associazioni, mi propongo di proseguire il mio impegno a favore di questa Comunità nelle vesti e nella qualità di futuro Sindaco partecipando alla imminente contesa elettorale».Niente di meno? Da quel momento, il già delicatissimo equilibrio politico collesanese (si vota il 10 giugno) viene destabilizzato. Eppure, col senno di poi, qualche indizio c’era. Nel suo curriculum, vergato per la Regione, Mastrolembo Ventura (maturità scientifica e due anni di Medicina), oltre a un passato da tenente del Corpo automobilistico dell’Esercito e agli impieghi in Corte dei Conti e Cga, si premura di indicare fra le «esperienze» pregresse anche una doppia vittoria alle urne: eletto nei consigli d’istituto, da rappresentante dei genitori, dell’Elementare “Ciringione” e della Media “Carducci” di Bagheria.Insomma, la politica è un fuoco che gli cova dentro da anni. Ma ora c’è il ruolo super partes da onorare. Si rende dunque necessario un passaggio istituzionale. Anzi, costituzionale: «Avvierò – scrive il funzionario regionale – un serrato giro di consultazioni per verificare la fattibilità del mio dichiarato intento». Insorgono i big palermitani: il musumeciano Alessandro Aricò gli chiede di dimettersi; il forzista Francesco Scoma ne fa un caso nazionale, denunciando «la follia all’ennesima potenza» nell’«Italia ostaggio delle follie grilline». Intanto, il diretto interessato s’è affrettato a precisare che il suo auto-endorsement (l’inequivocabile nota di cui sopra) «non doveva e non poteva essere intesa come l’annuncio di una mia candidatura, quanto invece frutto della presa di coscienza, di un clima di fiducia e di stima e di condivisione, che si è creato intorno a me». Insomma, Mastrolembo Ventura comprende lo stupore («anche se non lo condivido»), forse conscio del conflitto d’interessi: «Non vorrei apparire, o che mi si facesse apparire, sprovveduto o peggio ancora incosciente!». E fa un passo indietro: «Ritirerò la mia disponibilità per una futura candidatura». Anzi, mezzo passo: prima deve verificare «la fattibilità del mio dichiarato intento». E cioè? La «disponibilità a candidarmi» è vincolata «all’esito del giro di consultazioni», ribadisce.

Rieccole, le consultazioni di Collesano. Che, precisa malizioso, «sono ancora in corso».Nonostante persino quelle di Mattarella si siano già concluse.Twitter: @MarioBarresiCOPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA