Con l'elezione del catanese Felice Giuffrè il Csm torna nel suo plenum
IL docente di Diritto pubblico all’Università di Catania ce l'ha fatta al secondo tentativo. A Palazzo dei Marescialli anche la paternese Rosanna Natoli
Con l’elezione del catanese Felice Giuffrè, il Parlamento archivia la pratica dei componenti laici del Consiglio superiore della magistratura. L’organo di autogoverno dei magistrati ora è dunque nel suo plenum, e già è aperto il toto-vicepresidente.
Giuffrè, docente di Diritto pubblico all’Università di Catania, martedì non era riuscito ad essere eletto: nella prima votazione a Montecitorio il giurista aveva incassato solo 295 voti, meno del minimo di 364 (i tre quinti dei componenti dell’Assemblea) richiesti dalla legge. Ce la fecero Enrico Aimi, Isabella Bertolini, Daniela Bianchini, Ernesto Carbone, Claudia Eccher, la paternese Rosanna Natoli, Michele Papa, Fabio Pinelli e Roberto Romboli, che con 531 consensi è stato il più votato.
E proprio il costituzionalista pisano Romboli, che è vicino al Partito Democratico, viene considerato da «radio Transatlantico» come uno dei candidati con più chance per essere eletto vicepresidente del Csm: su di lui, infatti, in molti a Montecitorio ritengono che potrebbero convergere parecchi voti dei consiglieri togati di Palazzo dei Marescialli.
La votazione per il componente mancante era stata inizialmente convocata per martedì prossimo da Lorenzo Fontana, che presiede il Parlamento in seduta comune in quanto presidente della Camera dei deputati. Ma dopo la bufera scatenatasi dopo la decisione di Fratelli d’Italia di cambiare in corsa il proprio candidato, Giuseppe Valentino, risultato indagato in un processo di 'ndrangheta, una moral suasion esercitata del Quirinale ha determinato una accelerazione, con l’anticipo del nuovo voto a 48 ore dal precedente.
Mattarella, infatti, vorrebbe vedere l'organo di autogoverno dei magistrati nel pieno delle sue funzioni nel più breve tempo possibile dopo i 4 mesi di prorogatio della consiliatura retta a Palazzo dei Marescialli da David Ermini. Un’accelerazione che sarebbe stata determinata anche da altre importanti ed imminenti scadenze che incombono sul panorama Giustizia e che si è pensato sarebbe bene affrontare con il nuovo Csm al completo: a cominciare dalle inaugurazioni dell’anno giudiziario alla Corte di Cassazione e in tutte le Corti d’Appello d’Italia.
Nel congratularsi con Giuffrè, il capogruppo di Fdi alla Camera Tommaso Foti si dice ora «sicuro» che tutti i laici eletti adempiranno «con doveroso senso di responsabilità al compito che il Parlamento in seduta comune gli ha assegnato».