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Ars, Pd attacca Piano regionale dei rifiuti: «Fa acqua da tutte le parti»

Di Redazione |

PALERMO – «L’approccio del governo sui rifiuti non ci convince. Il programma non è stato rispettato e Musumeci scarica responsabilità sui sindaci». Lo dicono i deputati del gruppo Pd all’Ars.

«Ci sono tanti problemi – spiega il deputato Anthony Barbagallo -; innanzitutto quello delle imprese che fanno cartello con gare deserte o dove si presenta solo una azienda, in più i lavoratori non percepiscono stipendi perché i Comuni non danno risorse all’impresa aggiudicataria». Per il Partito democratico bisogna «rendere omogeneo il servizio di raccolta e la tariffa». «Abbiamo le idee chiare su diversi punti – ha proseguito -. Il perimetro degli ambiti non può coincidere con le vecchie province, questa è la vera carenza del ddl. Bisogna valorizzare le eccellenze e fare un progetto diverso considerando la disposizione dei siti delle discariche e degli impianti di compostaggio». 

Il gruppo del Pd all’Ars ha inoltre presentato un’interrogazione parlamentare per avere chiarimenti sull’avviso pubblico per la selezione di 25 esperti per l’attuazione del progetto di azioni di assistenza e supporto alla redazione del Piano regionale di gestione dei rifiuti. «Il 27 giugno – ha spiegato il capogruppo Giuseppe Lupo – il governo ha presentato un avviso per il reperimento su 25 soggetti di supporto per la redazione del piano regionale dei rifiuti. Questo nonostante ci sia il personale del dipartimento rifiuti o di altri ambiti o enti della Regione che è specializzato proprio in questo campo». Secondo il Pd, l’interpello che ha preceduto l’avviso era «solo di facciata perché è stato solo una settimana sul sito e così non è pervenuta nessuna candidatura». I 25 esperti costeranno 1,5 milioni di euro per un anno. «Tra l’altro – aggiungono Anthony Barbagallo e Nello Dipasquale – è stato presentato ieri il ddl per la riforma dei rifiuti ma gli esperti saranno contrattualizzati fino al termine 2019. Questo presuppone che quindi la riforma sarà varata fra un anno e mezzo».

«Si sta rimettendo in moto – hanno ribadito i parlamentari Pd – il meccanismo dei bacini di consulenti esterni con possibili proroghe già previste e quindi ci si avvia verso la creazione di nuovi precari». L’interrogazione del Pd è stata inviata per conoscenza al procuratore di Palermo, al presidente della Corte dei conti, all’assessore regionale per l’Energia e al dirigente generale del dipartimento Acque e rifiuti. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA