Gianfranco Miccichè, il "geniale ribelle" artefice del "61 a 0" ma ora isolato in Forza Italia
L'ex delfino in Sicilia di Silvio Berlusconi viene sfiorato, ma non indagato, dall'inchiesta che, a Palermo, ha portato all'arresto, tra gli altri, dello chef Mario Di Ferro
Gianfranco Miccichè
E’ stato a lungo definito «mister 61 a 0», quando Gianfranco Miccichè, 69 anni, , alle politiche del 2001, da coordinatore regionale di Fi, contribuì a far vincere la coalizione di centrodestra in tutti i collegi uninominali in Sicilia. Rimasto leader indiscusso del suo partito selezionò la maggior parte dei candidati poi eletti. E' un «geniale ribelle», lo definisce chi lo conosce. Ma ora, dopo un duro scontro all’interno di Forza Italia, è rimasto isolato nel partito e sostituito nel ruolo di guida regionale. Un incarico affidato da Silvio Berlusconi a Marcello Caruso. Con il presidente della Regione, Renato Schifani, i rapporti sono tesissimi. In una seduta d’aula all’Ars Miccichè sostenne: «mi sono sentito tradito».
Le dimissioni da senatore
A gennaio Miccichè ha formalizzato ufficialmente le sue dimissioni da senatore, eletto in Fi. Al suo posto è subentrata la siracusana Daniela Ternullo, ex deputata dell’Assemblea regionale siciliana e candidata nel seggio della Sicilia occidentale alle spalle di Miccichè .
I precedenti con la droga di persone a lui vicine
In passato due suoi collaboratori sono stati trovati in possesso di cocaina, ma Miccichè era uscito indenne dalle indagini sia quando, era viceministro all’Economia, Alessandro Martello fu accusato di avere introdotto 20 grammi di droga negli uffici di via XX Settembre, sia quando da sottosegretario alla presidenza del Consiglio, un suo autista fu trovato a Roma con una busta contenente cinque grammi di sostanza stupefacente.