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I “Gran Maestri” d’Italia contro l’Ars, chi ha paura della legge sulla massoneria?

Di Redazione |

PALERMO – Continua a far discutere la legge sulla massoneria approvata in settimana dall’Assemblea regionale siciliana che impone ai deputati regionali di dichiarare l’eventuale appartenza a logge massoniche. E’ di oggi la presa di posizione Antonio Binni Gran Maestro della Gran Loggia d’Italia degli A.l.a.m, Obbedienza massonica di Piazza del Gesù Palazzo Vitelleschi, che si dice «sconcertato ma soprattutto preoccupato» del fatto « che, a 70 anni dalla promulgazione della Costituzione della Repubblica Italiana, alla cui formazione i massoni hanno contribuito fattivamente, ci sia qualcuno che, non solo non la applica, ma addirittura ne capovolge i principi fondanti».

Secondo Binni «la legge Fava viola infatti la costituzione italiana sotto il profilo tanto della Uguaglianza, intesa come pari diritti in linea di iniziale principio, quanto delle ugualitarismo, inteso come l’impegno per realizzare un concreto ed effettivo raggiungimento di un obiettivo ugualitario. Il che squalifica quella normativa ex se».  

«La Gran Loggia d’Italia – ha aggiunto – si attiverà nelle sedi competenti per eliminare al più presto una misura di tal fatta che offende uomini liberi e di buoni costumi quotidianamente impegnati nel lavorare per il bene del progresso dell’Umanità e, anzitutto, a difesa del libero pensiero mediante l’espressione più alta di principi etici».

Pochi giorni fa era stato Stefano Bisi, gran maestro del Grande Oriente a dire che «che in Sicilia è stata scritta una pagina nera per la democrazia e la libertà d’associazione nel nostro Paese». Per Bisi, la legge approvata dall’Ars «è qualcosa di mostruoso sul piano giuridico e morale».

«Si tratta di un provvedimento molto grave e pericoloso perché viola norme costituzionali ed europee e mina palesemente alla base la libertà di ogni individuo – aveva spiegato Bisi  – Ci meravigliamo che un così aggressivo e discriminatorio atto legislativo sia stato avallato anche da forze e partiti che da sempre hanno sbandierato la loro laicità nel pieno rispetto della Costituzione Repubblicana»

Bisi ha ricordato «che già nel 2007 la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo aveva condannato lo Stato Italiano dando ragione al ricorso presentato dal Grande Oriente d’Italia nei confronti di una legge della Regione Friuli Venezia Giulia che fissava regole e norme per le nomine a cariche pubbliche, prevedendo che chi avesse voluto ricoprire determinate cariche doveva dichiarare l’appartenenza a società segrete di tipo massonico».

E anche il Grande Oriente ha annunciato che percorrerà «tutte le vie legali necessarie perché un simile provvedimento che ghettizza e marchia in modo inqualificabile e pretestuoso i massoni venga rimosso».

Il M5s ha definito la legge Fava «uno dei disegni di legge più inutile discussi da questa Assemblea», ma si è chiesto: «Perché parecchi deputati hanno paura. Perché? Ce lo spieghino». I deputati pentastellati hanno parlato di «assurdo balletto» intorno al ddl quando era in discussione. Poi la legge però è arrivata all’approvazione anche grazie al contributo dei parlamentari M5s che hanno voluto fare «un passo avanti in direzione della trasparenza», ma hanno chiesto ore di pensare «alle riforme che la Sicilia attende».

«Se questo testo è arrivato in aula – afferma la capogruppo Valentina Zafarana – è anche a causa della carenza di disegni di legge del Governo, che continua procedere al rallentatore. Definire fallimentare il bilancio di questo esecutivo e di questo Parlamento è un eufemismo e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Ora si cambi marcia, la Sicilia è stanca di attendere». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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