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Default Catania, in 10 mila con il fiato sospeso «Ma i soldi per gli stipendi stanno arrivando»

Di Giuseppe Bonaccorsi |

Avanti a piccoli passi, ma con fatica e difficoltà mentre i dipendenti appaiono più rassegnati che arrabbiati. Questo il clima che si vive nella prima città metropolitana che è andata in dissesto per una politica inetta e inconcludente che ha pensato più a vivacchiare che affrontare i problemi che man mano si presentavano sotto forma anche di note della Corte dei conti. Ieri pomeriggio, per cercare di dare rassicurazioni sugli stipendi ai circa 10 mila lavoratori coinvolti dal dissesto il sindaco Salvo Pogliese con il vicesindaco e assessore al Bilancio, Roberto Bonaccorsi ha incontrato a Palermo il governatore Nello Musumeci e l’assessore alle Autonomie locali, Bernadette Grasso, per discutere proprio delle modalità di concessione di una anticipazione sui trasferimenti 2019 per un totale di 29 milioni di euro. Al vertice erano presenti anche il dirigente generale del dipartimento Autonomie locali, Margherita Rizza e il capo di Gabinetto della presidenza, Carmen Madonia. Si è deciso quindi di concordare con la Ragioneria generale regionale il contenuto della norma che il governo intende presentare all’Ars per l’approvazione entro il 30 novembre, unitamente al disegno di legge in materia di variazioni di bilancio 2018.

A Catania dovrebbero arrivare a breve 29 milioni dalla Regione (almeno queste sono le somme che sono state indicate), così suddivisi: 9 milioni – come abbiamo anticipato sul giornale di ieri – a fondo perduto più 20 milioni di trasferimenti da approvare nelle variazioni di Bilancio. Con questi soldi e con i trenta milioni che dovrebbero a breve arrivare dallo Stato – come saldo del fondo di solidarietà statale – grazie all’approvazione del Conto consuntivo, l’amministrazione Pogliese potrà tranquillamente arrivare a fine anno quando verrà incassata anche la rata a saldo dell’Imu.

Una volta superato questo scoglio, a partire dal 2019 il Comune potrà usufruire delle anticipazioni di Tesoreria e rimettersi in sesto sempre che nel frattempo vengano adottate politiche di rigore nelle spese per non ritrovarsi già dall’anno prossimo con un nuovo buco di bilancio.

Quanto ai prossimi passaggi, entro la metà di dicembre il Consiglio comunale sarà chiamato ad approvare la dichiarazione ufficiale del dissesto e a quel punto, con la città fallita scatteranno le procedure statali. La prima sarà quella della nomina di una commissione liquidatrice (indicata dalla Prefettura) che avrà il compito di esaminare la massa passiva e procedere ad avviare le transazioni con i creditori.

Al termine della riunione il presidente Musumeci ha ribadito al sindaco Pogliese il massimo supporto della Regione per venire incontro alla città: «Siamo consapevoli – ha sottolineato il presidente – delle gravissime difficoltà che attraversano Catania e molti Comuni isolani. Esse sono legate alla scelta criminale di ridurre progressivamente i finanziamenti erogati agli Enti locali da parte dello Stato. Non è la prima volta che la Regione è costretta a intervenire per dare una mano a Enti in difficoltà. Lo ha fatto lo scorso esercizio anche con il Libero consorzio di Siracusa. Oggi, poiché l’ente regionale non può diventare il sussidio aggiuntivo per sostituire le carenze dello Stato, siamo disponibili a venire incontro alle esigenze rappresentate a nome di Catania dal suo sindaco. Ma occorre muoversi con pari responsabilità nei confronti di tutti gli Enti ed è questa la ragione per la quale ho dato mandato al Ragioniere generale di muoversi con tutto ciò che può essere determinato all’interno di risorse già stanziate per la Città nell’esercizio triennale. Abbiamo troppo rispetto dei dipendenti e delle loro famiglie per alimentare una ridda di voci che, invece, dovranno trovare conforto nella certezza di volontà del governo al momento della presentazione della norma all’Aula».

Intanto lunedì si terrà una assemblea generale dei lavoratori per fare il punto sulla vertenza stipendi. FP CGIL, CISL FP e Uil FPL, confermando lo stato di agitazione dei dipendenti hanno convocato l’assemblea dalle 11 alle 14 a Palazzo Platamone. I sindacati ieri hanno incontrato il sindaco e il presidente del Consiglio comunale per affrontare “con estrema urgenza la grave situazione” legata agli stipendi.

Durante il confronto è emerso “il senso di responsabilità dei dipendenti che hanno compreso il difficile momento a causa dell’ormai conclamato dissesto ed hanno tenuto fino ad oggi un comportamento consequenziale. – si legge in una nota firmata dai segretari generali Turi Cubito, Armando Coco e Stefano Passarello- Tuttavia, l’allungarsi dei tempi di pagamento sta provocando giustificato disagio e nervosismo. L’amministrazione ha confermato che la Regione interverrà con l’elargizione di un contributo di nove milioni di euro che però basterebbero per il saldo di un solo stipendio. Ulteriori venti milioni dovrebbero arrivare dall’anticipazione per il 2019 purché l’ente Regione riesca ad apportare la variazione di Bilancio entro il 30 novembre. Infine, altri 30 milioni potrebbero arrivare anche dal governo centrale ma solo dopo che il Consiglio Comunale avrà approvato il conto consuntivo».

I segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, «pur comprendendo le difficoltà dell’amministrazione e consapevoli dei tempi stretti che i vari organi interessati devono osservare per raggiungere l’obiettivo, fanno appello agli organismi regionali e comunali affinchè in tempi brevissimi procedano agli adempimenti».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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