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Sea Watch, Salvini e Toninelli a rischio inchiesta bis dopo atti a Catania

Di Redazione |

CATANIA – Possibile inchiesta bis a Catania per Matteo Salvini e Danilo Toninelli. E’ il rischio che corrono i ministri dell’Interno e dei Trasporti dopo la trasmissione degli atti al capoluogo etneo, via Siracusa, dell’inchiesta per sequestro di persona avviata dalla Procura di Roma sui tempi che hanno portato allo sbarco di 47 migranti della Sea Watch il 31 gennaio scorso a Catania.

Il fascicolo aperto da piazzale Clodio, al momento contro ignoti, era stato trasmesso nei giorni scorsi a Siracusa dove, ipotizzano i magistrati della Capitale, sarebbe maturato il reato e chiedendo anche ai colleghi di valutare se esistano profili di competenza del Tribunale dei ministri di Catania. Da Siracusa stamattina gli atti sono stati a loro volta inviati alla destinazione finale: la Procura distrettuale di Catania. “Noi ci siamo limitati a fare questo passaggio previsto dalla legge perché la competenza è loro”, afferma il procuratore Fabio Scavone. Il quale, durante i cinque giorni in cui la nave della Ong tedesca rimase nella rada di Santapanagia, ritenne di non riscontrare reati, tanto che non ha aperto alcuna inchiesta.

A Catania, intanto, si potrebbe riproporre un déjà vù: una richiesta della Procura, di archiviazione o di rinvio a giudizio, da presentare al Tribunale dei ministri. Con una variante. Questa volta gli indagati, anche come atto dovuto, potrebbero essere due: i ministri Matteo Salvini e Danilo Toninelli. Perché nell’esposto su cui si basa l’inchiesta della Procura di Roma, depositato a piazzale Clodio lo scorso primo febbraio, si chiedeva anche di valutare eventuali coinvolgimenti dei responsabili dei dicasteri dell’Interno e dei Trasporti. Due posizioni, quelle di Salvini e Toninelli, che sul caso Diciotti sono state già valutate in maniera identica dalla Procura, che ha chiesto l’archiviazione per entrambi, in maniera diversa dal Tribunale dei ministri di Catania, che ha sollecitato l’autorizzazione a procedere per il responsabile del Viminale – poi bocciata a larga maggioranza dal Senato – e disposto l’archiviazione, non impugnabile, per il ministro dei Trasporti, del premier Conte e del vicepremier Di Maio. I tempi dell’inchiesta di Catania, se ci saranno esponenti del governo indagati, sono dettati da norme costituzionali: entro 15 giorni dalla loro iscrizione nel registro delle notizie di reato la Procura deve decidere se chiedere l’archiviazione o il rinvio a giudizio al Tribunale dei ministri che, a sua volta, deve adottare la sua decisione entro i successivi 90 giorni.  COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA