Cancellato l'evento per le scuole con il logo Mpa. «Errore corretto: polverone ridicolo»
Il 22 novembre era prevista una mattinata di riflessione sulla parità di genere, con la «partecipazione» di tre istituti catanesi (Campanella Sturzo, Cavour e Rita Atria), a confronto con associazioni ed esperti
Evento con logo Mpa cancellato
Alla fine l’evento dell’Mpa con le scuole di Catania è stato cancellato. La notizia arriva in serata dall’organizzatrice: «Annulliamo il convegno e ci scusiamo per l’equivoco», afferma Pina Alberghina. La coordinatrice catanese alza bandiera bianca su un’iniziativa, che pur continua a difendere con orgoglio, diventata ormai un caso politico.
Il 22 novembre era prevista una mattinata di riflessione sulla parità di genere, con la «partecipazione» di tre istituti catanesi (Campanella Sturzo, Cavour e Rita Atria), a confronto con associazioni ed esperti. Il programma, in una prima versione, prevedeva i saluti di alcuni rappresentanti istituzionali (autonomisti, ma non solo) e poi di una sfilza di esponenti del movimento di Raffaele Lombardo. L’altra nota stonata era la presenza del logo dell’Mpa, accanto a quelli di un’associazione e del VI Municipio sede della manifestazione. La locandina, finita su WhatsApp, è diventata di dominio pubblico. Con Sinistra italiana a insorgere contro «un’iniziativa esclusivamente di partito» alla quale tre scuole erano «costrette a partecipare». Un input subito raccolto da Elisabetta Piccolotti, deputata di Avs, con un’interrogazione al ministro dell’Istruzione, chiamato a «garantire l’indipendenza e la terzietà degli istituti scolastici»; a Giuseppe Valditara è stata sollecitata anche «una verifica dell’Ufficio scolastico regionale». E dalla giunta comunale di Enrico Trantino, ieri mattina, trapela una presa di distanza dalla vicenda, con un sms finito anche ai giornalisti, per avvertirli che «naturalmente né l’assessorato alla Pubblica istruzione (retto dal leghista Andrea Guzzardi, ndr) né i dirigenti scolastici erano a conoscenza» dei particolari su logo Mpa e lista degli interventi politici.
Ma tanto non se ne farà più nulla. E sarebbe stato Lombardo in persona a “consigliare” ai suoi di fermarsi. Ad Alberghina, che già ieri su La Sicilia aveva avuto modo di chiarire, l’ingrato compito di spiegare il perché della scelta. «Si è alzato un polverone assurdo, oltre i limiti del ridicolo, su un errore che come tale è stato definito ed è stato corretto, dovuto all’inesperienza di un collaboratore». La coordinatrice dell’Mpa entra nel dettaglio: «Definito da me il tema su “sicurezza e identità delle donne”, sono state riportate come “saluti istituzionali” le disponibilità a intervenire di vari esponenti Mpa in un volantino impropriamente inoltrato a cinque destinatari e immediatamente bloccato». In quella bozza, «incautamente e frettolosamente fatta girare per raccogliere il consenso di tutti i partecipanti», campeggiava però il logo del partito, «basato sul modello di una precedente edizione, poi rimosso per non creare disagi a chi aveva aderito».
Poi lo sfogo: «In un momento in cui la politica è impegnata a risolvere i gravi problemi del Paese, s’è gridato strumentalmente allo scandalo per un banalissimo errore».
Ma Alberghina («nella vita faccio l’avvocato e mi occupo principalmente di altro», precisa) rivendica la bontà di un’iniziativa pensata per «avvicinare i giovani ai temi di rilevanza civica e culturale», tanto più «in un quartiere come Librino, etichettato solo in relazione a problematiche sociali e di degrado». Nessuna «costrizione» per le scuole: «Gli istituti, come associazioni e professionisti coinvolti, hanno ricevuto un formale invito, che avrebbero potuto declinare, come è successo nel caso di altri». E lancia un tema serio: il rapporto fra politica e scuola. «È doveroso vigilare sulla neutralità educativa e garantire che l’ambiente scolastico non diventi teatro di propaganda, ma è limitativo ritenere che ogni iniziativa promossa da un partito rappresenti automaticamente una minaccia alla pluralità e alla formazione imparziale degli studenti. Pretendere che ogni realtà politica sia esclusa dalla vita scolastica - chiosa Alberghina - rischia di creare un vuoto educativo». Chissà che ne pensa la “chat delle mamme”.