29 dicembre 2025 - Aggiornato alle 11:44
×

Ismaele La Vardera lancia un nuovo movimento: «Alternativo a Schifani, terza gamba progressista». Il nome misterioso e chi c'è dentro

Oggi per San Valentino a Palermo il deputato regionale vara un nuovo soggetto politico: l'intervista

Mario Barresi

14 Febbraio 2025, 11:26

Europee: con Cateno De Luca anche Piera Aiello e 'Mr.Valleverde'

Ismaele La Vardera durante una conferenza stampa del progetto politico 'Liberta'' nella sala stampa della Camera, Roma, 28 marzo 2024. ANSA/ETTORE FERRARI

Onorevole La Vardera, pensa che si sentisse davvero bisogno di un altro movimento personale come quello che sta per presentare?

«Ne ha bisogno soprattutto la maggioranza di centrodestra alla Regione, che in questi anni ha avuto vita sin troppo facile grazie a un’opposizione frammentata».

Dice «frammentata», per non offendere i suoi amici di M5S e Pd, ma sottintende inciucista?

«Diciamo troppo collaborativa. C’è bisogno di una linea chiara: dobbiamo essere alternativi a Schifani, che è il peggior presidente della Regione degli ultimi vent’anni. Ma anche a tutta la sua maggioranza: basta con gli ammiccamenti a Lombardo o Cuffaro, sono tutte facce diverse della stessa medaglia. Serve una scelta di campo, come quella che faccio io con il mio nuovo movimento: chiaramente all’interno dell’area progressista, anche se io non mi ritengo un uomo di sinistra…».

E ci mancherebbe: lei nel 2017 fu candidato sindaco di Palermo sostenuto da Salvini e Meloni.

«La provocazione ci sta, ma le rispondo dicendo che io ero accanto alla Meloni quando il suo era un partitino. Se fossi ancora lì, guardando a chi c’era nel 2017 ed è rimasto, oggi sarei senatore, sottosegretario o magari ministro. E invece sono andato via da quel mondo: non li ritenevo e non li ritengo in grado di gestire le sorti dell’Italia e della Sicilia».

È fuggito anche da Cateno De Luca. In cosa sarà diverso il suo movimento rispetto a Sud chiama Nord?

«È chiaro che guardiamo ai tanti orfani del vecchio spirito di De Luca e di Sud chiama Nord . Vede, io non ho alcun rancore: sono fra i fondatori del movimento, Cateno mi ha accolto quando gli altri mi consideravano un appestato. Non ho condiviso la sua inversione a U, la scelta di avvicinarsi al centrodestra. Ma a livello personale gli sono grato per il percorso fatto assieme, lo rispetto e sono pronto a dialogare se facesse un percorso diverso».

I suoi compagni di viaggio, adesso, sono Pd e M5S. All’opposizione di Schifani, ma autoconcedendosi la deroga di incassare le mancette in finanziaria.

«Io sono stato l’unico deputato a rifiutare il milione a disposizione nell’ultima finanziaria. E penso che dovremmo tutti arrivare a dire basta con il “cosa c’è per me?”. Per il resto c’è condivisione di idee e programmi: vorrei essere la terza gamba di questo fronte progressista. Il Pd fatica a prendere il voto oltre il suo steccato, anche perché spesso decide di farsi del male da solo. E non è un mistero che io mi rivedo molto nel M5S: la scelta più semplice, per restare nella “comfort zone”, sarebbe stato aderire al movimento».

Veramente fra i cinquestelle c’è chi è pronto a giurare che lei ha provato a entrare, ma non l’hanno voluta.

«Non è così, è esattamente il contrario. E infatti domani (oggi per chi legge, ndr) pomeriggio al Mercato San Lorenzo ci saranno in prima fila i vertici del M5S, oltre che del Pd. Ho deciso di buttare il cuore oltre l’ostacolo: non presenterò un partito, ma un movimento “vergine”, siciliano e senza mire espansionistiche, che punta ad aggregare nuove energie nel fronte progressista in vista delle prossime Regionali, quando dovremo presentarci compatti e con un candidato di livello, anche al di fuori degli steccati dei partiti».

Chi c’è dentro il suo movimento?

«C’è l’entusiasmo di chi ci ha spinto ad andare avanti: dopo l’annuncio sui social ho ricevuto 4mila mail di siciliani entusiasti, alcuni di alto livello. Sul palco di Palermo, con brevi speech in stile “Ted”, ne conoscerete alcuni: Elena Pantaleo, campionessa di kick boxing e consigliera Coni, Alessio Cordaro, figlio di Lia Pipitone, uccisa per ordine della mafia e tanti altri top player di ogni singolo settore».

Nessun politico?

«Qualcuno sì. C’è un grillino della prima ora, come Michele Sodano, ex deputato espulso per non avere votato la fiducia al governo Draghi. Per lui porte aperte, come per decine di amministratori locali. Nessuno spazio, invece, per i trombati della politica, come ad esempio Cancelleri che ha provato a sondare il terreno».

Niente campagna acquisti all’Ars?

«Sono stato contattato da tanti colleghi che mi hanno chiesto: “Ma che vuoi fare?”. Per ora nessun movimento all’Ars, non siamo un taxi per chiunque. Ma in futuro, su aspiranti “potabili”, vedremo».

C’è mistero sul nome. Il movimento nasce il giorno di San Valentino: potrebbe sorgere il sospetto che si chiamerà “partito dell’amore”, se non fosse che l’hanno già fatto Cicciolina e Moana Pozzi…

«Sul nome mi permetta di mantenere il segreto, le ho già svelato troppe cose. Certo, è il giorno giusto per chi rivendica una scelta d’amore per la Sicilia e i siciliani. Ma le faccio un altro regalo, le anticipo il claim del movimento: accanto al nome misterioso ci sarà scritto “lottare per restare”. Avremo il contributo di un ricercatore pazzesco che lavora a Berkley. Lui sta con noi, come tanti altri giovani siciliani che credono nella nostra sfida».