Caso Castiglione, dall'«imbarazzo» in Antimafia ai dubbi sul seggio all'Ars: cosa succede ora
Per il deputato dell’Mpa scatterà la sospensione «di diritto», non la decadenza
«Un fatto che ha creato qualche elemento di imbarazzo da parte dell’Antimafia, per le vicende che hanno riguardato un componente di questa commissione, che non è un luogo di impunità o di immunità». Antonello Cracolici, presidente dell’Antimafia regionale, commenta così l’arresto del deputato, ed ex collega in commissione, Giuseppe Castiglione. L’autonomista è stato arrestato lunedì dal Ros dei carabinieri per voto di scambio politico-mafioso nell’ambito dell’operazione antimafia Mercurio, contro la famiglia di Cosa nostra Santapaola-Ercolano.
«La commissione ha avviato le procedure per la decadenza da componente - afferma Cracolici - In Sicilia la politica incrocia la criminalità nei territori. Non so se è la criminalità che cerca la politica o viceversa. Cosa nostra, attraverso i suoi referenti territoriali, ha sempre avuto l’interesse a costruire un sistema di relazione con tutto il sistema pubblico istituzionale e con la politica. Attraverso questo condizionamento ha un valore reputazione attrattivo per tutti coloro che si rivolgono ai mafiosi per risolvere i propri problemi».
Castiglione si è dimesso dalle commissioni e dal gruppo parlamentare autonomista. Ma potrebbe mantenere il suo scranno all’Ars, a meno di non dimettersi anche dalla carica elettiva. La legge Severino prevede che scatti immediatamente la sospensione al momento dell’applicazione di una misura cautelare come l’arresto in carcere (Castiglione è in quello di Bicocca), i domiciliari o il divieto di dimora nel territorio in cui è stato eletto. Si tratta della sospensione «di diritto», che viene decretata direttamente dal presidente del Consiglio dei ministri, e notificata all’Ars che ne prende atto. In caso di revoca delle misure cautelari, Castiglione potrebbe riprendere il suo posto.
A sostituire Castiglione a Palazzo dei Normanni dovrebbe arrivare la persona arrivata subito dopo di lui alle ultime elezioni regionali: Alessandro Porto, autonomista, assessore alla Protezione civile del Comune di Catania. Lui, però, dice chi lo conosce, è più che mai scosso da quanto accaduto al collega di partito e compagno di militanza.
I casi di deputati Ars sospesi non sono mancati: tra il 2019 e il 2020, Pippo Gennuso - sospeso, poi tornato in carica, poi decaduto - era stato protagonista di una staffetta con l’attuale senatrice Daniela Ternullo.