I tre giorni in Sicilia della Lega, Stancanelli: "Le esigenze del territorio in primo piano"
Alla conferenza di presentazione ha partecipato anche Roberto Vannacci
«Portare tutti i nostri otto eurodeputati in Sicilia dimostra l’interesse che ha la Lega a essere un partito nazionale, non territoriale, ma «dei territori». Così Raffaele Stancanelli ha aperto la "tre giorni" etnea della delegazione leghista, aderente al gruppo dei "Patrioti per l’Europa". Previsti in questi giorni incontri con rappresentanti istituzionali e politici, ma anche con le forze produttive del Catanese.
Alla conferenza stampa di presentazione a Stazzo (Acireale), oltre a Stancanelli, Silvia Sardone, Roberto Vannacci, Anna Maria Cisint, e la francese Virginie Joron, esponente del Rassemblement National guidato da Le Pen. In arrivo oggi anche Paolo Borchia, Susanna Ceccardi, Aldo Patriciello e Isabella Tovaglieri. Presenti, fra gli altri, Nino Germanà, senatore e commissario regionale della Lega, il deputato nazionale Anastasio Carrà, gli assessori regionali Salvatore Barbagallo (Agricoltura) e Mimmo Turano (Istruzione e Formazione), Matteo Francilia, responsabile regionale Enti locali della Lega, di cui è anche commissario a Messina, e numerosi amministratori locali.
In primo piano le infrastrutture e i trasporti: «Non per nulla - ha ricordato Stancanelli - la battaglia per il ponte e le infrastrutture in Sicilia se l’è intestata il capo del nostro partito Matteo Salvini che non è un meridionale, ma un uomo del Nord che ha capito che le esigenze dei singoli territori, non soltanto quelle relative alle opere pubbliche, vanno comprese e sostenute con forza».
Il leit motiv dell’opera sullo Stretto è stato seguito anche da Vannacci che ha parlato di «un’infrastruttura strategica, importantissima e indispensabile per favorire lo sviluppo di questa area geografica bellissima che fa riferimento alla Sicilia, alla Calabria ed al Meridione». Per Sardone «l'obiettivo finale è portare le istanze del territorio al Parlamento europeo». «Quello che vogliamo portare avanti - ha ricordato Cisint - sono i fabbisogni dei cittadini e dei territori. Solo parlando con le persone nei territori, che sono molto diversi nel nostro Paese, possiamo farlo al meglio».