Galvagno fa il punto dei lavori dell'Ars tra inchieste, leggi bocciate e voto segreto
Bilancio positivo ma non mancano tensioni e richieste di maggiore responsabilità nel Parlamento siciliano
In occasione della tradizionale cerimonia del Ventaglio, tenutasi a Palazzo dei Normanni e simbolo dell’inizio della pausa estiva dei lavori parlamentari, il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gaetano Galvagno, ha presentato un bilancio di metà legislatura, sottolineando sia i successi sia le difficoltà che caratterizzano l’attività dell’assemblea.
«Nonostante la mancata approvazione della legge sui Consorzi di bonifica, ritenuta da me di grande importanza, il lavoro compiuto in Commissione è stato considerevole», ha detto Galvagno. I dati parlano chiaro: sono stati presentati 960 disegni di legge, un aumento rispetto ai 872 della passata legislatura, e 79 sono stati approvati (contro 65 prima). Le leggi impugnate sono diminuite da 17 a 6, a testimonianza di una maggiore efficacia normativa. Per quanto riguarda le interrogazioni, su 642 richieste scritte 340 sono state concluse, migliorando rispetto al 32% precedente.
Il presidente ha poi evidenziato l’efficienza della Commissione Bilancio, la più prolifica con oltre il 60% delle leggi approvate, e il lavoro di rilievo della Commissione Antimafia, in particolare sul contrasto allo spaccio di crack e sui controlli legati ai finanziamenti del PNRR.
Sulle risorse da destinare a comuni e associazioni, Galvagno ha espresso la necessità di criteri più giusti e trasparenti: «Ho proposto una legge per disciplinare l’assegnazione dei contributi alle associazioni, ma non ho ancora ricevuto risposte dal Parlamento». Riguardo ai Comuni, ha sottolineato che alcuni hanno più bisogni di altri, quindi serve un criterio equo e condiviso.
In tema di rapporti istituzionali, ha ribadito la buona intesa con il presidente della Regione Renato Schifani, nonostante gli incontri separati con capigruppo e segretari. Inoltre, ha ringraziato Schifani per l’invito a sollecitare gli assessori a evitare ritardi nell’adozione delle leggi.
Non sono mancate riflessioni sulle tensioni e difficoltà interne all’Ars: «Tra i deputati si avvertono divisioni, non tanto tra schieramenti politici, ma anche all’interno di uno stesso deputato che può avere interessi diversi nei vari comuni rappresentati».
Galvagno ha affrontato anche la questione giudiziaria che lo vede coinvolto in un’indagine della Procura di Palermo per corruzione e peculato, sottolineando di mantenere un atteggiamento collaborativo e un profilo responsabile: «Non ho ricevuto alcuna notifica riguardo a conclusioni o richieste di rinvio a giudizio. Quando ci saranno novità, farò le valutazioni del caso». Ha anche difeso l’ex portavoce Sabrina De Capitani, anch’essa coinvolta e recentemente dimissionaria, ipotizzando che le contestazioni possano derivare da azioni operate in buona fede.
Infine, il presidente si è espresso sul tema del voto segreto, auspicandone una limitazione o abolizione per «garantire trasparenza e responsabilità in un momento così delicato».
Accanto all’attività legislativa, Galvagno ha illustrato i successi della Fondazione Federico II, da lui presieduta, che ha ampliato il proprio raggio d’azione oltre Palermo e migliorato i risultati economici, grazie anche a iniziative culturali come la mostra su Picasso che ha attirato oltre 250mila visitatori.