Porti, la nomina (di Tardino) nella tempesta: Schifani non cede, la Lega minimizza: «Corto circuito di comunicazione»
Il segretario regionale Nino Germanà difende l'operato di Salvini e aggiunge: «Non credo si possa compromettere il rapporto di una coalizione»
Tira un brutto vento sulla nomina firmata lunedì dal ministro Matteo Salvini che ha indicato Annalisa Tardino per il ruolo di commissario straordinario dell’Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia Occidentale, competente sui porti di Palermo, Termini Imerese, Trapani, Porto Empedocle, Licata e Gela.
La Regione contro il Mit
A meno di 24 ore dalla designazione, arriva la presa di posizione netta dalla Regione, con il presidente Renato Schifani che dopo avere annunciato l’intenzione di impugnare il provvedimento davanti al Tar, richiedendo la sospensione cautelare, è rientrato addirittura a Palermo per occuparsi in prima persona, assieme ai legali della Regione, della stesura del ricorso contro la nomina. Per Palazzo d’Orleans ci sarebbero diversi profili di illegittimità, anche nella procedura. Schifani contesta al Mit anche la mancata concertazione con la Regione. Il governatore, infatti, sarebbe stato informato dell’imminente nomina con un messaggio informale su WhatsApp, mentre la comunicazione ufficiale del Mit sarebbe stata trasmessa alla posta elettronica della Presidenza della Regione dopo la firma del decreto. Ma c’è di più. Lo stesso Schifani già a inizio luglio aveva sollecitato Salvini parlando di «adempimenti urgenti relativi all’intesa per la nomina del presidente dell’Adsp Sicilia Occidentale». Nessuna comunicazione ufficiale, al momento, da parte del sindaco di Palermo Roberto Lagalla. Dal Comune trapela, tuttavia, «l’auspicio che si arrivi a una soluzione il più condivisa possibile considerando l’Autorità portuale un ente strategico per la città».
Il numero uno della Lega in Sicilia
Una nomina nella tempesta. Ma a minimizzare l’accaduto è il senatore e segretario regionale della Lega Nino Germanà. «Secondo me - dice a La Sicilia - c’è un corto circuito di comunicazione. Leggo di note impostate su un ragionamento tecnico, cioè che Tardino non ha i requisiti. Ma siccome siamo assolutamente convinti che invece abbia i requisiti e le competenze, mi sembra che stiamo parlando del nulla. E non è vero che la nomina andava concertata con il presidente della Regione: d’intesa c’è la nomina del presidente dell’Autorità portuale non del commissario. Non è di certo mancata l’intesa. Se si vuole andare avanti per questa strada, sarà il Tar a stabilire se Tardino ha i requisiti o meno».
Lo scontro tecnico e...politico
Uno scontro che per dovere di cronaca (politica) non è esclusivamente di natura tecnica: requisiti sì, requisiti no. Ma che va oltre la concertazione dell’incarico e che si ricollega a un nome su tutti: quello di Luca Sammartino. Se i rumors palermitani insistono sul fatto che ammesso rientri in giunta non sarà più il vicepresidente, Germanà precisa: «Sammartino? Sono indiscrezioni giornalistiche o lo ha detto il presidente Schifani? Quando lo dirà lui ne riparleremo…». «Ma una cosa gliela voglio dire - aggiunge il numero uno della Lega in Sicilia - la legislatura è lunga cinque anni e ci possono essere anche dei momenti in cui i partiti della coalizione la pensano in modo diverso. Ma non credo che una nomina - che ribadisco compete esclusivamente al Mit - possa compromettere il rapporto di una coalizione. La Lega non ha fatto una nomina che compete alla Regione, senza parlare con il presidente Schifani. Quindi, accertato che Annalisa Tardino ha i requisiti, ritengo siano cose che si possano superare…».
E se lo scontro è politico, paradossalmente servirà a spegnere i mal di pancia di quanti lamentano un appiattimento sull’asse di Totò Cuffaro.