Regione, ecco 17 poltrone per ristabilire gli equilibri: «Nominificio per “trombati”»
Ai vertici di Iacp, Parchi e Consorzi il centrodestra piazza ex e non eletti
Dopo tanti mesi di attesa, si scopre che l'algoritmo giusto per le nomine del sottogoverno era nascosto tra le pieghe delle liste delle elezioni più recenti: regionali, europee e amministrative. Da lì, il governo regionale ha pescato per almeno la metà degli incarichi ai vertici di Iacp, Parchi e Consorzi universitari. In tanti, tra quelli che non ce l'avevano fatta, stavolta sì, ce l'hanno fatta.
Non saranno deputati o sindaci, ma a loro è toccata una poltrona prestigiosa. Nonostante gli attacchi dell'opposizione che sul «nominificio» rispolvera la vecchia etichetta: «Trombati». Fatto sta che le scelte dell'esecutivo sembrano il frutto di un “Cencelli” calibrato al milligrammo. Cioè in base al peso di partiti e leader.
Andando in ordine, ecco nomi e sponsor dei nuovi presidenti degli Istituti autonomi case popolari. Molti candidati “battuti” alle ultime elezioni, come si diceva. È il caso di Francesco Occhipinti, vicino all'azzurro Marco Falcone e candidato alle ultime Regionali come “rivale” sconfitto di Luisa Lantieri, sarà la nuova guida dell'Istituto ennese.
Sconfitto alle regionali e ripescato nel sottogoverno anche Calogero Valenza, che va a guidare lo Iacp di Caltanissetta sotto lo stemma della Dc di Totò Cuffaro.
Anche il già citato Beppe Picciolo ci aveva provato, nel 2022, nella Forza Italia di rito “cardinalizio”: non erano bastati i quasi 5.500 voti, adesso ecco lo Iacp di Messina.
Non ce l'aveva fatta alle Europee, invece, la siracusana Alessia Scorpo (unica donna), vicina al deputato nazionale di FdI Luca Cannata: va lei alla guida dell'Istituto aretuseo. Sconfitto nell'ultima corsa a sindaco di Acireale, invece, Nino Garozzo, avvicinatosi al leghista Luca Sammartino: andrà a guidare lo Iacp dello stesso Comune.
A Palermo va Francesco Riggio, ex deputato regionale ed ex presidente del Ciapi, indicato dal forzista Gaspare Vitrano, mentre ad Agrigento c'è Pietro Medici, vicino al leader di Noi Moderati Saverio Romano, a Ragusa Giovanni Moscato, già coordinatore provinciale di Fdi e a Trapani Vincenzo Scontrino, in quota Mpa.
Passando ai Parchi, un altro candidato “premiato” a questo giro è Massimiliano Giammusso, vicino al senatore Salvo Pogliese. Giammusso ha corso con Fratelli d'Italia alle ultime Europee: guiderà il Parco dell'Etna. Al Parco fluviale dell'Alcantara va Carmelo Calabrò, vicino ai lombardiani, mentre torna al Parco dei Nebrodi Domenico Barbuzza, gradito alla deputata di Forza Italia Bernadette Grasso. Infine Giuseppe Ferrarello, già sindaco di Gangi, che si è avvicinato alla Dc dopo aver corso nel 2017 alle Regionali al fianco di Fabrizio Micari, va a guidare il Parco delle Madonie.
E c'è un “ripescato” anche tra i vertici dei Consorzi Universitari: Corrado Bonfanti guiderà il “Cumo” di Noto: per lui tentativo a vuoto alle ultime Regionali, nel collegio nel quale è stato eletto Riccardo Gennuso, al quale si è poi avvicinato.
Al Consorzio di Agrigento, ecco il ritorno dell'intramontabile ex sottosegretario Nenè Mangiacavallo, gradito alla Dc di Cuffaro, mentre a Ragusa va Mimmo Arezzo in quota Fdi e a Caltanissetta Gianluca Tumminelli, gradito alla Lega.
Nomine che arrivano dopo quella discussa, al vertice dell'Ast, di Luigi Genovese, un altro dei ripescati dalle liste. Per lui, qualche mese fa, si era anche parlato di un ingresso in giunta, ma poi l'Mpa preferì Francesco Colianni. Anche lui, manco a dirlo, aveva corso, senza essere eletto, alle Regionali del 2022.