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politica catanese

Giunta Trantino: vicini all’ora X per il rimpastino e l'ex vicesindaco La Greca torna come “esperto”

L'assessore Enrico Parisi pronto a lasciare campo libero, ma le sue deleghe restano al sindaco. Ecco tutti i prossimi movimenti a Palazzo degli Elefanti

Luisa Santangelo

08 Novembre 2025, 10:47

rimpasto catania trantino

Lui, intanto, va a lavorare come tutti i giorni. L’assessore Sergio Parisi (Politiche comunitarie e Lavori pubblici), con la pioggia o con il sole, ha un po’ l’aspetto di uno su cui scivola addosso tutto. Anche se così non è. Anche se, per esempio, sa che dopo sette anni da assessore ormai sono gli ultimi giorni. Su LiveSicilia, è uscita una data: il 17 novembre come giorno del rimpastino. Ma anche non dovesse essere quello il momento, giorno più giorno meno, il succo non cambia: c’è mezzo Fratelli d’Italia che lo sta accompagnando alla porta.

Il sindaco Enrico Trantino sa che non può più resistere e che, dopo essersi privato del vicesindaco Paolo La Greca, dovrà privarsi anche dell’assessore col quale si trova più in sintonia. Spera, però, di trovare per Parisi un’altra formula. Un po’ com’è stato con La Greca: il professore si è dimesso dalla giunta e subito è stato pubblicato un avviso per esperto del sindaco, a titolo oneroso e per un anno, in materia di Piano urbanistico generale. Senza alcuna sorpresa, valutati tutti i curricula arrivati, il primo cittadino ha scelto: Paolo La Greca. Chi lo avrebbe mai detto. Così, magari, si può fare pure per Sergio Parisi, magari a titolo gratuito o chissà con quale altra formula di consulenza.

Quello che è più o meno sicuro è che Trantino non lascerà libere le deleghe di Parisi. Bensì se le attribuirà lui: Politiche comunitarie, Lavori pubblici, Zona industriale, Cultura e Turismo. Lascerà libera, invece, la delega all’Urbanistica, che sarà attribuita all’assessore ormai in pectore: Luca Sangiorgio, notaio, ex consigliere comunale meloniano, cresciuto accanto al senatore ed ex sindaco Salvo Pogliese. Sangiorgio aveva rinunciato alla ricandidatura al Consiglio per un posto in giunta, che era negli accordi pre-elettorali e che sarebbe dovuto arrivare mesi fa. Adesso, ormai a breve, a lui toccherà il dossier fondamentale della programmazione urbanistica. Che, in questi mesi senza assessore, è rimasto tutto sulle spalle del quasi plenipotenziario direttore Biagio Bisignani.

Al consigliere Daniele Bottino, sempre FdI, stavolta dell’area dell’eurodeputato Ruggero Razza, promosso ad assessore, dovrebbero andare le deleghe alla Polizia municipale e alla Protezione civile. Se, naturalmente, il partito scioglierà il nodo che lo riguarda: Bottino, con ambizioni da deputato regionale, pare che non voglia dimettersi dal consiglio comunale, una volta diventato assessore. Questo, però, tiene occupata una casella che un’altra parte di FdI, quella del deputato Ars Dario Daidone, vorrebbe vedere libera: se si dimettesse Daniele Bottino, rientrerebbe in aula il primo dei non eletti, il daidoniano Santo Russo. Ma Bottino, a quanto pare, non vuole rinunciare allo scranno conquistato col sudore dei voti (tanti) guadagnati uno per uno.

In casa Movimento per l’autonomia, che sono gli altri che aspettano movimenti di giunta, il clima è più tranquillo: Serena Spoto dovrebbe diventare assessora ai Servizi sociali e dimettersi dal Consiglio comunale. Prenderebbe il posto di Bruno Brucchieri, che a sua volta tornerebbe a Palazzo degli Elefanti da primo dei non eletti, in sostituzione di Spoto. Nel gioco delle tre carte non rientra, invece, Carmelo Coppolino, vicino al deputato Ars Ludovico Balsamo, che non dovrebbero esserci dubbi si prepari a fare l’assessore anche lui. A meno che il consigliere comunale Orazio Grasso, capogruppo dell’Mpa, non decida di voler fare un giro in giunta anche lui.