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Il retroscena

L’assessora contraria al murale di La Vardera, ma Totò Cuffaro: «Si deve fare o finiamo sui giornali»

Il leader dc al fedele Raso: «Non possiamo commettere questo errore, diranno che siamo contro l’antimafia»

Laura Distefano

10 Novembre 2025, 07:20

14:39

L’assessora contraria al murale di La Vardera, ma Totò Cuffaro: «Si deve fare o finiamo sui giornali»

Totò Cuffaro è uno che all’immagine ci tiene. Soprattutto all’immagine antimafia. Il suo passato, con quattro anni in carcere per una condanna di favoreggiamento, è un fardello non indifferente da portare. Il 29 novembre 2023 l’ex governatore riusciva, al “novantesimo” - usando il gergo calcistico - a evitare un clamoroso autogol dell’assessora regionale alla Famiglia, Nuccia Albano.

L’esponente della giunta Schifani aveva intenzione di cassare un emendamento di Ismaele La Vardera. Gli investigatori del Ros captavano una telefonata di Vito Raso, uomo di fiducia dell’ex governatore, che contattava urgentemente Cuffaro «informandolo che un giornalista gli aveva raccontato di aver saputo che l’assessore Albano aveva intenzione di bocciare - o far bocciare - un emendamento presentato dal deputato regionale» di Controcorrente. Cuffaro scattava subito sull’attenti e «ordinava a Raso di non far commettere questo errore ad Albano». «Vai da Di Liberti», questa sarebbe stata la raccomandazione di Totò al fidato Raso. Letizia Di Liberti, ex dirigente generale dell’assessorato alla Famiglia (appena sospesa dal Presidente Renato Schifani), avrebbe dovuto attivarsi per «evitare che sulla stampa nazionale potessero uscire, anche solo per errore, notizie relative a una presunta contrarietà di Cuffaro e Albano riguardo a un murales antimafia promosso da La Vardera».

«Quando l’ho saputo non potevo credere ai miei occhi: nell’informativa dei Ros c’era il mio cognome per una storia a mio avviso gravissima. Nel 2023, infatti, fui promotore di un’iniziativa, secondo me, importante cioè quella di realizzare dei murales di vittime di mafia nella villa confiscata alla mafia a Gaetano Lunetto. In quella villa, di proprietà del comune di Borgetto, latitò Brusca e si pensa che sia stato trattenuto anche il piccolo Di Matteo. Mi impegnai per promuoverne la realizzazione. I beni confiscati sono spesso abbandonati e vedere una villa simbolo della potenza mafiosa rivivere con le immagini di chi era stato ucciso dalla mafia era un riscatto sociale. Ricordo però che dovetti faticare - e non poco - affinché la Regione portasse a termine questo progetto», commenta La Vardera. Che poi spiega: «Oggi capisco tutto: l’assessore Nuccia Albano, figlia del capomafia di Borgetto, secondo quanto riporta l’informativa dei Ros non voleva. La cosa che però è surreale è che Nuccia Albano, che ha sempre detto di non aver avuto nulla a che fare con il padre e che ad onore del vero ha fatto tutt’altra vita, è figlia di Domenico Albano colui il quale è indicato come capomafia, ormai deceduto, di quale paese? Borgetto, proprio il comune dove insiste la famosa villa sequestrata a Lunetto. Ora l’assessore Albano ha due strade: o querela il suo collaboratore Vito Raso e Cuffaro per aver parlato di questa notizia, o chieda scusa e rassegni le proprie dimissioni da assessore regionale in una storia che non può essere derubricata come normale e che porta con sé dettagli inquietanti che solo oggi siamo in grado di raccontare e ricostruire. Alla fine i murales sono stati realizzati evidentemente non per condivisione del progetto ma perché dall’assessorato avevano paure di finire sui giornali», chiosa il deputato.

Ma non è l’unico passaggio, sulle carte del Ros, in cui i protagonisti del cuffarismo citavano l’ex iena. Il terreno della deflagrazione è la sanità, tanto cara a Totò. Il 10 ottobre 2023, la deputata regionale di Forza Italia Margherita La Rocca Ruvolo, prima sulla stampa e poi all’Ars, attaccava pesantemente Carmelo Pace e Cuffaro. «Nessuno pensi di tornare a parlare di sanità e nomine nel retrobottega di qualche negozio». Per i militari del Ros il riferimento era a delle vecchie inchieste. In quella stessa seduta a Palazzo dei Normanni era intervenuto anche la Vardera. «Ha fatto uno sproloquio pesante contro di te. Pure La Rocca sciacquandosi la bocca», raccontava l’assessora Albano a Cuffaro. Che prometteva di farsi dare la «stenotipia» della seduta. 

Domani a mezzogiorno gli onorevoli La Rocca Ruvolo e La Vardera hanno annunciato una conferenza stampa, nel corso della quale «racconteranno dettagli importanti relativamente all’inchiesta che vede coinvolto Totó Cuffaro. Insieme racconteranno la loro posizione relativamente alla situazione della sanità siciliana che insieme hanno denunciato a ottobre 2023 durante una seduta del Parlamento». La bomba è pronta a scoppiare.