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La polemica

Ex Provincia, la maggioranza difende e salva le “mance” alle associazioni

I contributi ammontano a circa 400 mila euro. No all'emendamento di Avs e M5S che voleva stanziarne una parte per le scuole. Lagalla: "Integreremo quella dotazione"

Salvatore Ferro

18 Novembre 2025, 06:30

Ex Provincia, la maggioranza difende e salva le “mance” alle associazioni

E guai a chiamarle festicciole. Era scritto, che scoppiasse polemica attorno ai contributi destinati, nell’avanzo di amministrazione della Città metropolitana, al cosiddetto “settore Cultura”, cioè i soldi fuori bando assegnati a Comuni e associazioni per l’organizzazione di eventi e iniziative. Era scritto nell’emendamento che i due consiglieri di opposizione Antonino Randazzo del Movimento 5 stelle e Fabio Giambrone di Avs hanno portato avanti perché una parte di quelle somme - 410mila euro alla resa dei conti che, secondo i due consiglieri, aggiunti agli altrettanti che verranno messi a bando, rimpiccioliscono i 250mila euro decisi l’anno scorso - fosse tagliata da quel capitolo per essere incollata alla voce spese di funzionamento delle scuole.

A proposito di associazioni, questo è il primo anno che le vede in previsione, mentre fino all’esercizio passato i contributi venivano riservati ai soli enti locali. L’emendamento di opposizione, precisamente, proponeva di stralciare 200 mila euro dalla voce contributi alle associazioni private e trasferirle al capitolo spese di funzionamento degli istituti scolastici.

Ma guai a chiamarle festicciole, come ha fatto Randazzo nel suo intervento in consiglio. La maggioranza ha votato no, compatta, con l’astensione di tutto il Pd. Particolarmente decisa la posizione di diversi sindaci, come Vito Rizzo (Balestrate), eletto con Forza Italia e Giovanni Di Giacinto (Casteldaccia), in lista con la Lega, che hanno sostenuto l’affondamento dell’emendamento in considerazione dello stato di precarietà finanziaria di molti Comuni, parecchi dei qualio sull’orlo del dissesto. L’emendamento che è stato invece votato ha addolcito la pillola, con centomila euro supplementari destinati agli arredi e alla mobilia degli istituti scolastici, e presi da un fondo “libero” dell’amministrazione metropolitana. Il sindaco metropolitano ha proposto una exit strategy che consisterebbe nel riportare a un milione di euro, contro gli 800 mila euro di questa variazione, il fondo ordinario per le scuole. Randazzo giudica opportuna la decisione di riportare i fondi per le scuole alla cifra precedente, di un milione di euro, che non si comprende perché fosse stata ridotta.

Giambrone, intervenendo in aula, ha fatto notare al sindaco metropolitano che «non si tratta di integrare di 150mila euro o poco più i fondi ordinari per le scuole, è perché resta un problema politico di fondo sull’uso dei contributi, del quale tutti siamo, o dovremmo essere, consapevoli e responsabili».

«Con questa variazione di bilancio confermiamo l’impegno della Città metropolitana verso la sicurezza e la qualità della vita dei nostri cittadini - ha dichiarato intanto il sindaco Roberto Lagalla ad avanzo approvato - le risorse destinate alle strade provinciali e all’edilizia scolastica rappresentano un investimento concreto per i territori: oltre 6 milioni per la viabilità e più di 8 milioni per le scuole e gli impianti sportivi. Interveniamo su arterie viarie strategiche, molte delle quali attese da tempo, e rendiamo più sicuri e funzionali gli edifici scolastici frequentati dai nostri giovani. È un passo importante per consolidare una programmazione che guarda allo sviluppo equilibrato e alla modernizzazione dell’intera area metropolitana».