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La denuncia

Palermo, «riscossione dei tributi ai privati». I retroscena e i dettagli dell'esposto contro Lagalla

Sono 40 gli allegati della segnalazione presentata pure per il dg Ceglia dall’opposizione a Procura e Anac: tra verbali, telefonate, riunioni e pareri. «La dirigente contraria colpita per ritorsione»

Salvatore Ferro

22 Novembre 2025, 08:01

Palermo, «Riscossione dei tributi ai privati». I retroscena e i dettagli dell'esposto contro Lagalla

Nove luglio 2025. «Il sindaco la cerca con urgenza». Le chiamate senza risposta sono già almeno sette, tutte da un numero urbano non in rubrica. La segretaria del primo cittadino Roberto Lagalla sussurra con un messaggio whatsapp che bisogna rispondere. Maria Mandalà, capo area dei Tributi, prende il telefono mentre in stanza ci sono molti colleghi che alla fine firmano il verbale dell’accaduto. «Il sindaco già con voce alterata - si legge - chiedeva notizie su una mail o nota ricevuta due o tre settimane prima dalla società Municipia». Mandalà rispondeva di aver dato riscontro alla nota, adducendo il proprio difetto di competenza. «Non dipende da me», disse la Mandalà al sindaco, che nel frattempo aveva richiamato dicendo: «Lei capisce che già per un appuntamento ci vogliono più di due anni…». E, sempre da verbale, «con voce sempre più alterata: allora dipende da me. Lei ha capito… e pure io ho capito….». Click. La Mandalà comunicò l’episodio all’assessore di riferimento e al segretario generale.

Ma la storia - almeno quella epistolare - fatta di quaranta allegato all’esposto-segnalazione presentato ieri dai consiglieri di opposizione sul viluppo che lega secondo loro il progetto di esternalizzazione degli accertamenti e riscossioni tributari e il procedimento disciplinare a carico della stessa Mandalà e di Fabrizio La Malfa, responsabile del servizio Tari - è viva già il 7 febbraio dell’anno scorso, con la comunicazione del preventivo da oltre 20 milioni euro all’anno - oltre 206 milioni in dieci anni Iva esclusa, sostengono le opposizioni - da parte di Municipia, pezzo di Engineering. E finisce, anzi no, con la denuncia-segnalazione datata 8 ottobre 2025 al segretario comunale nelle sue vesti di responsabile trasparenza e anticorruzione nei riguardi del sindaco Roberto Lagalla e del direttore generale Eugenio Ceglia, per «atti di minaccia ed intimidatori a carico del capo area Tributi», Maria Mandalà. Non finisce qui per i tanti puntini di sospensione messi dall’esposto alla procura e all’Anac presentato ieri da tutti e 14 i consiglieri di opposizione «perché gli organi inquirenti possano ravvisare eventuali profili di rilevanza penale - dicono i consiglieri - sulla proposta di partenariato con Municipia spa» e sul «ruolo anomalo - si legge nell’esposto - assunto dai vertici comunali». Altri puntini, lunghi quattro mesi (il termine per la commissione giudicante) sono scritti nelle pagine del procedimento disciplinare in corso, per iniziativa della direzione generale, nei confronti della stessa Mandalà e di La Malfa.

La nota cui fa riferimento la telefonata è verosimilmente quella dello scorso 12 giugno, quando il direttore commerciale di Municipia, Natale Di Giovanna, chiede un incontro alla capo area. Lei risponde di non essere «il giusto interlocutore istituzionale». Aggiungendo il riferimento al piano di riequilibrio che non permetterebbe spese ulteriori.

Il sindaco, un anno prima, aveva convocato una riunione operativa sull’argomento, che il dg Ceglia evoca (protocollo del 2 agosto 2024) in una missiva allo stesso Lagalla, ai dirigenti, al segretario generale e agli assessori al Bilancio e alle Attività produttive, chiedendo «valutazioni per l’auspicabile attivazione di rapporti di collaborazione con operatori economici, anche nella forma di un progetto di partenariato pubblico privato». La riunione, in effetti Lagalla l’aveva convocata per il 29 luglio dell’anno scorso a Palazzo Palagonia, come risulta dalle carte, e i consiglieri autori dell’esposto sostengono si tratti di una delle numerose occasioni di «ingerenza al di là del semplice indirizzo politico». Poi, sempre agli atti, le perplessità sulla convenienza economico-funzionale del progetto: scrivono, oltre all’area Tributi, il Suap, la polizia municipale, il ragioniere generale che nelle sue Relazioni di andamento (la 28, la 29 e la recente 30) pare ridimensionare la tesi delle criticità nella riscossione.