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il report

Dal Superbonus in salsa sicula agli investimenti nelle Zes: tutte le osservazioni alle legge di stabilità da 3 miliardi

I servizi Studi e Bilancio dell’Ars chiedono chiarimenti al governo Schifani su almeno una decina di articoli. Dubbi anche su interventi edilizi nelle scuole, Pip e forestali

Salvo Catalano

26 Novembre 2025, 08:53

giunta schifani

È la legge di stabilità più ricca degli ultimi cinque anni: 3 miliardi e 718 milioni di euro spalmati tra il 2026 e il 2028. A certificarlo sono il servizio studi e il servizio bilancio dell'Ars. Che allo stesso tempo avanzano criticità e chiedono spiegazioni al governo regionale su almeno una decina di articoli: dagli investimenti nelle aree Zes al super bonus in salsa sicula, da forestali e Pip fino agli interventi edilizi nelle scuole.

I NUMERI
La giunta di Renato Schifani prevede una spesa di 1,010 miliardi di euro nel 2026, poi 382,5 milioni nel 2027 e 2,326 miliardi nel 2028. Con incrementi consistenti nelle aree Politiche per il lavoro e formazione (+583,8 milioni nel triennio); Trasporti e mobilità (+415,4 milioni nel triennio); Assetto del territorio ed edilizia abitativa (+97 milioni nel triennio); Agricoltura e pesca (+192,2 milioni nel triennio). Nel complesso il 61% della manovra è rappresentato da rifinanziamenti di precedenti interventi; il 20,3% sono nuove autorizzazioni di spesa. La Sanità è sempre la quota più pesante: il 48% di tutto il bilancio regionale. Per il 2026 costerà 11 miliardi e 170 milioni, in crescita rispetto al 2025.

LE CRITICITA'
L'articolo 4
stanzia 10,6 milioni nel triennio 2026-2028 per attrarre investimenti nelle aree Zes, le zone economiche speciali. Ma per i tecnici del servizio bilancio «nell'istituire la possibilità di concedere contributi alle nuove imprese, si limita a un generico rinvio al "rispetto della normativa europea vigente in materia di aiuti di Stato", senza prefigurare il quadro normativo di riferimento. Sarebbe giuridicamente opportuno indicare l’alveo normativo all’interno del quale si vogliano ricondurre i contributi in questione».

L'articolo 5 è il cosiddetto Superbonus in versione siciliana: 45 milioni in tre anni per contributi diretti a fondo perduto per adeguamento sismico o miglioramento strutturale degli edifici, o per la transizione green. Le domande verranno acquisite con procedura a sportello, secondo l'ordine cronologico di presentazione. Ma troppe cose - «la definizione delle modalità attuative, le tipologie di interventi e di spese ammissibili, i requisiti di ammissibilità, i criteri e le modalità di presentazione delle domande, le fasi di istruttoria, erogazione e controllo» - vengono rinviate a un successivo decreto del presidente della Regione. «Una previsione eccessivamente ampia - si legge nel documento dei servizi studi e bilancio - dal momento che si limita a rinviare “in bianco” a un atto amministrativo, senza previamente definire i criteri direttivi che l’assessorato dovrà seguire nel dare attuazione alla norma». Al punto da incorrere nel rischio di «presentare profili di criticità dal punto di vista del rispetto del principio di legalità, formale e sostanziale».

Troppa discrezionalità rinviata a successivi decreti viene riscontrata anche in altri due casi: l'articolo 18 parla di interventi per la prevenzione degli incendi nei parchi archeologici, a cui sono destinati 3 milioni di euro nel triennio. «La disposizione - sottolinea il servizio - non indica principi e criteri in base ai quali l’amministrazione dovrà distribuire le risorse fra i Parchi, pertanto, potrebbe risultare violato il principio di legalità in senso formale e sostanziale».

L'articolo 10 destina tre milioni per iniziative di contrasto al disagio sociale nelle aree urbane svantaggiate. Ma «non vengono specificate né la tipologia di iniziative, né tanto meno i soggetti istituzionali chiamati a svolgerle. La norma pare affidare l’individuazione delle azioni concrete al successivo atto di programmazione della giunta regionale». Da qui la richiesta al governo di «chiarimenti» su «dubbi di legittimità sotto il profilo della trasparenza del bilancio nonché sotto il profilo della congruità del procedimento amministrativo-contabile».

È un problema di quantificazione delle minori entrate quello che viene contestato per l'articolo 6: lo sconto del 25% sul bollo auto per i primi tre anni di immatricolazione per le imprese che hanno già intestati almeno 10 autoveicoli. Manca «una adeguata quantificazione degli effetti finanziari diretti, indiretti o indotti».

C'è qualcosa da chiarire anche nell'articolo 13 dedicato al settore della forestazione (291 milioni per anno): «Si segnala la poca chiarezza della destinazione delle somme stanziate rispetto alle specifiche differenti finalità richiamate dalla norma stessa». Si parla infatti di «personale impiegato nelle attività di sistemazione e manutenzione idraulico-forestale e idraulico-agraria, di rimboschimento, di miglioramento dei boschi esistenti, di difesa del suolo, di valorizzazione ambientale e paesaggistica, di produzione e vendita di legno a scopi energetici, di interventi finalizzati a mitigare il rischio di dissesto idrogeologico». E ancora di «manutenzione straordinaria degli alvei fluviali, di prevenzione e di controllo degli incendi boschivi».

È la stessa motivazione che spinge ad avanzare dubbi sull'articolo 15: le misure in favore dei lavoratori Pip di Palermo. «Lo stanziamento appare destinato ad una ripartizione eccessivamente discrezionale tra le differenti finalità richiamate dalla norma». C’è però da dire che ieri la commissione Bilancio dell’Ars ha dato il via libera ad alcune norme, fra cui quelle sull’aumento delle giornate per i forestali e sul fondo per la prevenzione degli incendi boschivi.

L'articolo 14 prevede l'istituzione di una nuova cabina di regia all'assessorato al Territorio, che si dovrebbe occupare di specie esotiche invasive. Spesa: 50mila euro per il 2026. Ma i tecnici ricordano che la competenza in materia è nazionale e che c'è già una cabina di regia a Roma. «La norma sembra istituire un organismo regionale nuovo senza alcun riferimento o coordinamento al sistema di governance europeo già definito dalle normative europea e nazionale».

L'articolo 17 aumenta i compensi dei revisori contabili nelle scuole, recependo quanto deciso dal ministero. Ma la normativa statale accompagna l'aumento con ulteriori compiti di verifica. E in Sicilia? «Si chiedono chiarimenti al governo regionale sull’analogo ampliamento delle competenze dei revisori contabili». Mentre per i fondi destinati ad «attrezzature e sussidi a beneficio degli studenti con disabilità nelle scuole», non si indica «alcun criterio, né sotto il profilo dell’individuazione degli istituti scolastici tra i quali distribuire le risorse, nonché del limite massimo di contributo erogabile a ciascuna struttura». Osservazioni e richieste di chiarimenti che il governo dovrà integrare prima dell'approdo in aula della manovra.