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Attualità

Vittoria, alta tensione nei palazzi della politica cittadina

Che cosa accadrà dopo che la Dc ha tolto il sostegno ad Aiello? Probabilmente nulla

Redazione Ragusa

05 Dicembre 2025, 08:35

Vittoria, alta tensione nei palazzi della politica cittadina

La presidente del consiglio comunale Fiore durante la presentazione con Cuffaro

Si può dire “Totocrisi”? Gli scenari sono bui, ma a 15 mesi dalle elezioni è probabile che si illuminino con le luminarie del Natale. Anche se oggi la “mercuriale” della politica vittoriese ci dice che la Dc “sospende il proprio sostegno all’amministrazione comunale fino a eventuali scuse pubbliche della consigliera Roberta Sallemi e a una presa di distanza formale del Pd. Firmato Marco Greco in nome e per conto della Dc e dei 5 consiglieri comunali (a proposito, Cesare Campailla ha spiegato ufficialmente che non è mai stato Dc, quindi non s'è macchiato neanche del peccato originale).

Con il post social ripreso da tutti, Roberta Sallemi ha scatenato una tempesta. Tempesta che, senza l’avallo di un Angelo Curciullo e di un Nello Dipasquale è uguale alla bonaccia. La Sallemi finora ha ricevuto sostegno e solidarietà solo da Piero Gurrieri, probabilmente finalizzato a un futuro accordo sul “campo largo” nel caso l’attuale sindaco Francesco Aiello per un motivo qualsiasi dovesse uscire dalla contesa politica nel 2027. Perché la tempesta tornerà a essere bonaccia? Perché quando in Consiglio ci saranno da votare atti importanti, Marco Greco avrà dimenticato cosa ha sostenuto e firmato un minuto prima. La capogruppo Sallemi si agita ma non sa che prima delle sedute il consigliere Greco viene invitato a ragionare sul voto da qualche plenipotenziario del sindaco. I plenipotenziari a Vittoria sono 4, 3 uomini e una donna: gli unici in grado di incidere sulla testa del sindaco. Gli altri soggetti non hanno alcun potere di intercessione, quando sbagliano si prendono qualche liscebusso (anche davanti a testimoni) e obbediscono.

Dopo il post di Roberta Sallemi tra il sindaco Aiello e la presidente del Consiglio Fiore c’è stata una “mezzanotte di fuoco”. Dai loro rispettivi letti: “Sono stato sfiduciato dai fasciodestrorsi per aver detto no a Cuffaro e ai cuffariani” posta Aiello nella notte insonne. Ma anche Concetta si rigira nel letto col cellulare in mano: “Sei un falso d’autore, ora meriti la sfiducia; sei falso; ora vai a casa; che povero che sei. Non sei sicuramente lucido”. Prima dell’alba i post sono solo sogni invisibili. La visita del vescovo La Placa è stata ininfluente.

Aleggia di nuovo lo spettro della mozione di sfiducia. Stavolta sarebbe facile, perché servirebbero 13 voti per staccare la spina a un’amministrazione in coma. La destra non vuole saperne più, a meno che non siano proprio Fiore e Greco a presentare la sfiducia. Difficile, perché prima che si arrivi all’approvazione del bilancio di previsione i plenipotenziari entreranno in campo e porteranno la pace a tutti, con buona pace di Roberta Sallemi e di Piero Gurrieri. Il bilancio di previsione sarà votato, pena lo scioglimento del Consiglio, pericolo che nessuno vuole correre. L’alternativa sarebbe la sfiducia, impossibile perché nessuno vuole andare a casa e perché il sindaco, come ha scritto, deve “completare il lavoro”.

Giuseppe La Lota