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Politica

Bilancio 2026, il fronte progressista denuncia iter lampo e tagli drammatici ai servizi: "Ragusa rischia la desertificazione sociale"

In un documento viene sottolineato quali sono le voci più critiche: giovani, periferie e politiche abitative abbandonate

Redazione Ragusa

05 Dicembre 2025, 14:50

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Le forze del fronte progressista in Consiglio comunale (Pd, M5s, Controcorrente, Territorio) manifestano forte preoccupazione per modalità e contenuti con cui l’Amministrazione ha deciso di portare in aula il Bilancio 2026. La seduta è stata convocata con tempi estremamente ristretti, tali da impedire un’analisi completa e responsabile del documento contabile. Alla richiesta di una proroga di una settimana per approfondire lo studio dell’atto è stato opposto un “no secco”, nonostante il termine per l’approvazione sia fissato al 31 del mese.

Nel merito, la programmazione 2026–2028 viene giudicata finanziariamente solida, ma priva di una visione politica sulla coesione sociale: una manovra di gestione, non di prospettiva. Secondo il fronte progressista, il documento non affronta le fragilità strutturali di Ragusa: spopolamento, fuga dei giovani, stagnazione economica, turismo prevalentemente stagionale, quartieri in degrado, rete del trasporto pubblico inadeguata. Non solo non si rafforzano le politiche di welfare, ma si procede a un deciso ridimensionamento. Il capitolo dei servizi alla persona subisce un taglio drastico: 23 milioni nel 2026, 12,2 nel 2027, 9 nel 2028, oltre il 60% in meno nell’arco di due anni.

Una contrazione che indebolisce interventi essenziali a favore di minori, famiglie vulnerabili, persone con disabilità e anziani fragili. Ci si chiede, inoltre, se tali riduzioni non siano dovute, oltre che a una scarsa sensibilità sociale, anche all’ingente credito non riscosso verso Iblea Acque, che avrebbe costretto l’Amministrazione ad accantonare milioni di euro. Mancano misure di prevenzione e contrasto alla povertà e alle disuguaglianze: nessun potenziamento dei fondi per emergenze sociali, sfratti o povertà educativa. Periferie e frazioni restano prive di risorse dedicate a manutenzioni, mobilità e servizi di prossimità. Assenti anche politiche di integrazione, ritenute cruciali in un contesto cittadino sempre più diversificato. Sulla prevenzione della violenza di genere non è previsto alcuno stanziamento.

Sul fronte casa, la dotazione è solo simbolica: 15.000 euro, cifra ritenuta del tutto insufficiente ad affrontare qualunque emergenza abitativa. I giovani, infine, risultano completamente ignorati: il capitolo “Politiche giovanili” è vuoto, senza investimenti in spazi, opportunità o azioni di prevenzione del disagio. Di fronte a una previsione che riduce proprio dove Ragusa è più esposta, il fronte progressista ribadisce l’impegno a rappresentare bisogni, diritti e coesione sociale, denunciando un atteggiamento definito antidemocratico che, a loro dire, caratterizza l’attuale amministrazione. La città, concludono, merita una programmazione più equa, lungimirante e capace di costruire futuro.