Indagini
«Spara a Giorgia»: scritta intimidatoria contro premier su lungomare toscano. Il centrodestra insorge
Sul muro di una villetta anche la firma dalle Brigate Rosse
Una scritta minatoria contro il presidente del Consiglio, «Spara a Giorgia», è comparsa questa mattina sul lungomare di Marina di Pietrasanta, in Versilia, accompagnata da una firma riconducibile alle Brigate Rosse.
La vicenda ha suscitato immediate reazioni nel centrodestra. «“Spara a Giorgia” e firma dell’estremismo comunista delle Brigate Rosse. Questa mattina è apparsa questa scritta a Marina di Pietrasanta sul viale a mare. Solidarietà a Giorgia. Il linguaggio di odio di certa sinistra fa guadagnare qualche ospitata televisiva e molti like, ma rischia di fomentare i facinorosi e far ripiombare l’Italia in un clima che non vorremo mai più rivivere. Giorgia non si farà intimidire. Non ci fermeremo”, scrive sui social Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia, pubblicando la foto del muro imbrattato.
Sui canali ufficiali del partito della premier si legge: «Minacce al Presidente Meloni, firmate dall’estremismo rosso: l’ennesima prova di un clima d’odio che qualcuno continua a tollerare. La violenza si argina isolando i facinorosi, non strizzando loro l’occhio. La condanna unanime resta, per certa sinistra, ancora un esercizio difficile. Non ci intimidiscono. Non ci hanno mai intimidito”.
Solidarietà arriva anche dalla Lega. «Solidarietà al presidente del Consiglio Meloni per l’aberrante frase, dipinta in rosso su una parete bianca, a Marina di Pietrasanta: “Spara a Giorgia”. Accanto, la firma delle Brigate Rosse. Un clima d’odio inaccettabile. Una minaccia di morte — tutt’altro che velata — per la quale auspichiamo una condanna unanime e bipartisan”, dichiara il deputato Andrea Crippa.
Interviene infine la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, con un post su X: «Albanese dopo l’assalto Propal a La Stampa parla di monito. A me invitano a spararmi. Oggi appare una scritta, firmata Br: spara a Giorgia, non ci fermeremo. Sono i frutti velenosi dell’odio seminato dalla sinistra. Ma se loro non si fermeranno, non lo faremo certo noi».