Canicattì
Approvato il bilancio stabilmente riequilibrato 2021-2025
Il Consiglio comunale, seppur all'ultimo giorno utile, ha evitato lo scioglimento
Seppur nell’ultimo giorno disponibile, il 9 dicembre, il Consiglio comunale di Canicattì approva il bilancio stabilmente riequilibrato 2021-2025 evitando di fatto lo scioglimento da parte dell’assessorato regionale agli Enti locali. A votare lo strumento finanziario sono stati in totale 11 consiglieri, 5 gli astenuti, 1 contrario, Fabio Falcone. Al momento della votazione sono usciti fuori dall’aula i consiglieri Giuseppe Alaimo e Gianluca Cilia.
L’assessorato agli Enti locali per permettere l’approvazione del bilancio stabilmente riequilibrato nelle scorse settimane aveva diffidato il Consiglio e contestualmente nominato un commissario ad acta individuato nel dirigente regionale Giovanni Cocco.
Canicattì è uno di quei Comuni che già da tempo ha dichiarato il dissesto finanziario. Adesso il documento contabile sarà inviato al ministero dell’Interno il quale dovrà dare il definitivo via libera. I tempi per avere risposte da Roma sono compresi tra i sette ed i nove mesi. Si tratta di un passo molto importante ai fini di superare lo stato di dissesto finanziario nel quale il comune di Canicattì si trova ormai da diversi anni.
Le prime conseguenze della dichiarazione di dissesto sono quelle relative all’aumento delle aliquote comunali come ad esempio Tari e Imu. Allo stesso tempo l’amministrazione comunale dovrà curare in maniera puntuale il recupero delle tasse che in questi anni sono state evase dai cittadini ed evitare che si possano creare buchi finanziari attraverso il pagamento di quelle che andranno in scadenza.
Dopo il riequilibrio stabile del bilancio, l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Vincenzo Corbo, potrà pianificare lentamente la riduzione della pressione tributaria locale. Inoltre, compatibilmente con la dotazione finanziaria prevista dalla legge, potrà effettuare le assunzioni di personale più urgenti. Questo per assicurare il turn over e poter tornare a disporre di ulteriori unità di personale qualificato per meglio fronteggiare le numerose emergenze che ogni giorno caratterizzano la maggior parte dei comuni siciliani.