11 dicembre 2025 - Aggiornato alle 13:16
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l’intervista

Parla l'assessore Dagnino: «La finanziaria espansiva, De Luca, La Vardera e il rapporto con i sindaci...»

Lunedì inizia la discussione vera sulla manovra. «Non possiamo cullarci sulla crescita delle entrate tributarie», dice il titolare dell'Economia

Accursio Sabella

11 Dicembre 2025, 11:21

assessore dagnino

«Questa è una Finanziaria espansiva, come le altre del governo Schifani. Ma bisogna stare attenti con la spesa corrente. Esistono dei limiti che non possono essere superati». Da un lato, la soddisfazione per alcune norme contenute nel testo, dall'altro l'avviso agli alleati: non esageriamo. L'assessore regionale all'Economia Alessandro Dagnino entra nel vivo della legge di stabilità, il giorno dopo l'avvio della discussione generale: «Dove ho apprezzato la compostezza delle opposizioni, con qualche eccezione. De Luca? I decibel dei suoi interventi sono direttamente proporzionali agli emendamenti che rischiano di saltare».

In mezzo a tutto questo, il “caso precari”. Oggi gli ex Pip saranno di fronte a Palazzo d'Orleans, dove protesteranno per un aumento delle ore lavorative ritenuto insoddisfacente.
«Abbiamo grande rispetto per questa categoria di lavoratori. Effettivamente, nel passaggio dal sussidio allo stipendio, alla fine del mese resta loro in tasca un po' di meno. Ma ogni richiesta di aumento delle ore passa attraverso due parametri: le risorse a disposizione del governo e il reale fabbisogno lavorativo degli uffici regionali. Ieri (martedì, ndr) ho incontrato un gruppo di questi lavoratori e ho detto loro la stessa cosa: nel 2027 i nostri fondi globali arrivano a 18 milioni e non possiamo sforarlo. A meno che non si decida di cancellare altre spese di natura pluriennale...».

E su questo forse si giocherà la partita in aula, con lo sguardo rivolto verso la norma che aumenta le giornate per i Forestali. Ma intanto, il testo portato da voi a Palazzo dei Normanni, di 28 articoli, si è gonfiato fino agli attuali 133. Che significa?
«Sfatiamo un mito: non è detto che “magro è bello”. Una Finanziaria corposa è anche indice di dinamismo, del fatto che contiene diversi provvedimenti. Noi abbiamo concentrato gli sforzi su alcune norme che riteniamo maggiormente qualificanti e utili».

A quali si riferisce in particolare?
«Penso ad esempio ai 200 milioni stanziati per la decontribuzione. Si tratta di una scelta coraggiosa del governo Schifani che inserisce il crisma dell'orizzontalità, cioè veniamo incontro a tutte le imprese, a prescindere dal settore, ma con l'obiettivo di creare nuovo lavoro. Poi, su altre norme, veniamo confortati anche da studi e report».

Quali?
«Un documento di Prometeia e del Servizio statistica dell'assessorato all’Economia ha calcolato che la decontribuzione, insieme ai bonus edilizi previsti in manovra, produrranno mezzo punto in più di Pil l'anno per i prossimi tre anni. A conferma del fatto che la crescita della Sicilia non è certamente legata solo a fattori esogeni, ma è dovuta alle scelte di questo governo. Che ha poi voluto anche norme di ampio respiro come quella che prevede incentivi per spostare in Sicilia la residenza e quello sul Sicily working».

Bene. Ma, dicevamo, il testo adesso è composto da 133 articoli. Lo stesso governatore ha fatto intendere che serve una “sforbiciata”...
«Per dare spazio alle proposte di tutte le forze politiche si è voluto dare spazio agli ordinamentali, cioè alle norme che ne modificano altre senza introdurre nuova spesa. Lo abbiamo fatto anche perché quest'anno siamo in netto anticipo sui tempi. Queste norme, però, hanno superato le aspettative: sono addirittura 55. Per questo motivo si era pensato di stralciarle e di trasferirle in un ddl collegato. Durante il vertice di maggioranza si è deciso infine di ridurle al minimo».

Come verranno selezionate queste norme?
«Ci muoveremo sulla base del criterio dell'urgenza».

Qual è stato il clima in commissione bilancio?
«Tra finanziarie e altre manovre economiche, questa è la sesta che affronto. Ogni manovra ha le sue possibili fibrillazioni. Ma devo dire che già oggi (ieri, ndr), nel corso dell'avvio della discussione generale ho potuto apprezzare la pacatezza dei toni usati dalle opposizioni. A parte quelli dell'onorevole La Vardera che vede ovunque sotterfugi e finisce, come è accaduto nel corso di quella discussione, per travisare il contenuto testuale delle norme, come quella sulle tasse automobilistiche che non è un favore a nessuno, semmai è un modo per evitare che qualcuno approfitti del nostro sconto sul bollo».

E invece come va con Cateno De Luca? Sembra stia salendo la temperatura dei rapporti con le forze di maggioranza all'Ars.
«Nel corso dell'esame in commissione, quando le opposizioni hanno lasciato i lavori polemicamente, De Luca ha scelto di segnare una differenza e continuare a esaminare il testo. Per questo mi ha sorpreso il suo intervento di oggi (ieri, ndr), che sembra fondato su un solo presupposto, emerso alla fine: la decisione della maggioranza di stralciare gran parte degli emendamenti ordinamentali, compresi quelli di Sud chiama Nord. Ma quella è una scelta generale, non certo “ad Catenum”... purtroppo ho avuto l'impressione che i decibel del suo intervento fossero direttamente proporzionali al numero degli emendamenti che rischiano di essere stralciati».

In passato non sono mancati voti segreti e franchi tiratori. Stavolta, secondo lei, il cammino della Finanziaria sarà meno accidentato?
«Noi non possiamo pretendere che l'opposizione non eserciti le sue prerogative, nonostante il presidente Schifani abbia più volte condannato l'abuso del voto segreto. Quando, cioè, non viene usato per questioni di coscienza, ma per mero lucro politico. Possiamo però auspicare la coesione della maggioranza che è il miglior antidoto a ogni voto segreto».

L'Anci ha lamentato il fatto che, dal suo insediamento, lei non abbia mai voluto incontrarli. Come mai?
«In realtà, in occasione di un'audizione in commissione Bilancio io c'ero, ma l'Anci no. Ma dopo il loro appello mi sono premurato di contattare l'associazione dei sindaci e ci vedremo già domattina (stamattina, ndr). Ho ricevuto in questo senso la delega del presidente Schifani: questo governo è pronto a dialogare con tutti».

Da lunedì si entra nel vivo della discussione e poi dell'esame. Che appello si sente di lanciare alla maggioranza, in vista di quegli appuntamenti?
«Le ultime finanziarie sono state espansive, grazie alla crescita delle entrate tributarie. Ma non possiamo cullarci su questo. Anche l'avanzo di amministrazione deve essere ancora certificato e quindi liberato dalla Corte dei conti. Una cosa è prevedere misure una tantum, cosa ben diversa sono le spese correnti. Lì dobbiamo stare molto attenti, perché l'impatto sul nostro bilancio sarebbe assai più serio».